Mi chiamo Francesco Totti e faccio anche il cinema. Il titolo è pulitino, quasi da scuola elementare. Oscilla tra una commedia teen anni ’90 e uno spaghetti western degli anni Settanta, ma su grande schermo ci sarà solo “il capitano”. Quello giallorosso, quello del “cucchiaio”, il ciuffo biondo e l’occhio azzurro che ha fatto sciogliere Ilary e mezza capitale. Arriverà in pompa magna (immaginiamo la battuta del nostro) alla Festa del Cinema di Roma 2020 (e nelle sale italiane il 19, 20, 21 ottobre) il docufilm sull’ex numero dieci della Roma, diretto da Alex Infascelli. E sarà incentrato, pare, sembra, ma sicuramente non sarà solo questo, su come Totti passò la notte prima dell’ultima partita con la Roma. 28 maggio 2017: Roma-Genoa 3 a 2. Olimpico in lacrime. I “bambini che hanno tifato per me”. Il pallone con la dedica: “Mi mancherai”. Ecco, finalmente con Mi chiamo Francesco Totti sapremo che è successo la notte prima dell’evento d’addio.

Totti ha dormito? Ha presto una tisana al cardamomo? Ha sbirciato Pornhub prima di coricarsi? Ha dato il bacio della buonanotte ai bimbi? Infascelli torna al documentario alla sua maniera un po’ come quel mirabolante e gustoso S is for Stanley (2016) dove ripercorreva le gesta biografiche di Kubrick attraverso il racconto del suo autista personale, l’italiano Emilio D’Alessandro. Poi, se non ne avrete abbastanza sul lato segreto di Totti dopo il doc di Infascelli, ricordatevi che stanno girando una mini serie di sei puntate sull’intera vita dell’ex numero 10. Il titolo provvisorio è “Speravo de morì prima”. La grande responsabilità di interpretare Totti è toccata Pietro Castellitto, figlio di papà Sergio, romanista. Mentre Greta Scarano sarà Ilary Blasi, Monica Guerritore mamma Fiorella e Gianmarco Tognazzi uno Spalletti da grandi supercazzole come fossero antani degne del grande Ugo. I produttori di Speravo de morì prima sono praticamente gli stessi di Mi chiamo Francesco Totti (Mario Gianani per Wildside/Fremantle, Virginia Valsecchi per Capri Entertainment e Sky), come stesso è il libro di partenza: Un capitano di Paolo Condò (Rizzoli).

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