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Coronavirus, in provincia di Milano 133 casi: 81 in città. Il direttore dell’Ats: “Indizi di alta trasmissibilità, non dipendono da Sardegna”

La regione più colpita dalla pandemia torna sopra i 300 casi, il 42% è nel Milanese. L'assessore Gallera: "Grande attività di screening, quasi 20mila tamponi". Tutte le altre province sotto i 50 contagi: si va dai 44 di Brescia ai 2 di Sondrio, con Bergamo a quota 18 e Pavia a 6
Coronavirus, in provincia di Milano 133 casi: 81 in città. Il direttore dell’Ats: “Indizi di alta trasmissibilità, non dipendono da Sardegna”
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Su 316 positivi rintracciati in Lombardia nelle ultime 24 ore, oltre 42% riguarda il Milanese. Sono 133 i nuovi casi confermati nella provincia, 81 nella città capoluogo. Numeri importanti rispetto alle altre province, tutte sotto i 50 contagi: si va dai 44 di Brescia ai 2 di Sondrio, con Bergamo a quota 18 e Pavia a 6. E c’è il caso della Rsa Quarenghi, in zona Bonola, con 22 persone infette, 21 ospiti e un operatore sanitario. Sulle cifre della provincia si è soffermato il direttore sanitario dell’Ats Milano Vittorio De Micheli, parlando di “indizi di alta trasmissibilità del coronavirus qui sul territorio di Milano, che non dipendono da chi rientra dalla Sardegna”. Il virus, rassicura, “per ora sta facendo pochi danni, anche se entra in strutture dove ci sono persone fragili, come gli anziani delle Rsa”.

Proprio per quanto riguarda le residenze per anziani, De Micheli ha precisato che da aprile Milano ha un sistema di sorveglianza attivo per le Rsa, che prevede che ogni singolo gestore segnali un caso sospetto, per far fare il tampone. Se la persona positiva ha dei sintomi, “la Rsa la manda in ospedale, se è asintomatica, va isolata nella stessa struttura – continua De Micheli – Ma se la Rsa non può garantire l’isolamento, dovrebbe mandarla in una struttura intermedia di lungo degenza”. Sia l’ospedale Sacco che il Niguarda, conferma il direttore sanitario dell’Ats, hanno segnalato di ricevere da 10 giorni dalle Rsa persone anziani asintomatiche, paventando il rischio di non avere in futuro posti letto liberi per chi avrà i sintomi.

Il rialzo dei casi tracciati nelle ultime 24 ore coincide con una giornata di tamponi record: ne sono stati effettuati 19.721. “Questo dato evidenzia l’immenso lavoro di screening e di sorveglianza che Regione Lombardia sta svolgendo attraverso la rete territoriale. Oltre all’azione fondamentale dei nostri operatori sanitari negli aeroporti, la risposta del sistema Lombardo garantisce interventi tempestivi anche per le autosegnalazioni alle Ats da parte dei cittadini che rientrano dall’estero”, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera attribuendo il 65% delle 316 positività a rientri dalle vacanze. Dei 316 nuovi casi, spiega il bollettino regionale ci sono 42 debolmente positivi e 4 derivano da un test sierologico. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono tre in più e salgono a 17, mentre scendono di una unità i ricoveri per Covid in altri reparti, per un totale di 172 posti letto occupati in Lombardia.

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