Ancora accuse contro TikTok. Dopo i timori sulla sicurezza nazionale espressi dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che hanno portato a un ban ufficiale e alle conseguenti voci di una possibile acquisizione da parte di Microsoft, Apple o Twitter, nelle scorse ore è arrivato un altro colpo per l’app social popolare soprattutto tra i giovanissimi. Il Wall Street Journal, infatti, sostiene che TikTok abbia raccolto illegalmente i dati degli utenti per almeno 15 mesi, aggirando il sistema di protezione di Android anche tramite l’uso di un livello di crittografia aggiuntivo. L’attività si sarebbe poi interrotta il 18 novembre dello scorso anno, con la distribuzione di un aggiornamento.

Stando alla ricostruzione del giornale finanziario, TikTok avrebbe dunque violato il divieto imposto nel 2015 da Google alle app Android distribuite tramite il Play Store, che impedisce di collegare “informazioni di identificazione personale o associate a qualsiasi identificatore di dispositivo persistente”, come ad esempio gli indirizzi Mac e Imei, codici univoci che servono rispettivamente per identificare un dispositivo di rete e un terminale mobile e che non possono essere reimpostati o modificati. Associare dunque le informazioni personali a questi codici consentirebbe a produttori di app e società di analisi di creare profili di comportamento dei consumatori che persistono attraverso qualsiasi misura di privacy, a meno che il proprietario non cambi smartphone.

Foto: Depositphotos

Secondo uno studio citato dal Wall Street Journal, TikTok inviava dati e identificatori a ByteDance, l’azienda sviluppatrice, al primo avvio dopo l’installazione, prima ancora di chiedere il consenso agli utenti alle proprie politiche sulla privacy, che comunque non avrebbero potuto comprendere tale comportamento. E non avrebbero potuto interrompere il tracciamento neanche in seguito. TikTok inoltre avrebbe anche sfruttato un “insolito livello aggiuntivo di crittografia” per nascondere i dati raccolti e rendere difficile a terze parti esaminare quali informazioni fossero trasmesse o verificare se effettivamente l’app si stesse realmente attenendo alle politiche sulla privacy.

Al momento la situazione è in stallo. Google, riferiscono i portavoce, sta esaminando lo studio riportato dal Wall Street Journal. Mentre la società ByteDance si è limitata ad affermare che “la versione corrente di TikTok non raccoglie indirizzi Mac”, evitando però qualsiasi commento su eventuali pratiche del passato. “Siamo impegnati a proteggere la privacy e la sicurezza dei nostri utenti”, aggiungono.

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