Ubaldo Bocci lascia il ruolo di coordinatore del centrodestra nel Consiglio comunale di Firenze dopo la notizia che ha chiesto l’indennità di 600 euro “provocatoriamente, per dimostrare che la norma era ingiusta”. Intanto in Liguria un consigliere regionale della Lega, Alessandro Puggioni, annuncia l’autosospensione dal partito per lo stesso motivo: “Ho fatto un autogol, una grandissima stupidaggine. Sarei meschino a dire che è colpa del governo che non ha messo paletti”. Sospeso dal Carroccio in Trentino il consigliere regionale Ivano Job: “Al fine – si legge nella nota del segretario provinciale Mirko Bisesti – di tutelare l’integrità del movimento, in attesa che venga fatta piena chiarezza sulla vicenda”. In attesa che l’Inps faccia i nomi dei deputati coinvolti, continua ad allungarsi l’elenco degli eletti che escono allo scoperto e si “autodenunciano”. Con i dovuti distinguo, perché se Bocci è un manager con 277mila euro di reddito dichiarato e i consiglieri regionali ricevono una lauta indennità, diversa è la situazione dei consiglieri comunali. Da Genova Alessandro Terrile (Pd) e Luca Pirondini (capogruppo M5s) confermano di aver chiesto e ottenuto il bonus per necessità, visto che il loro gettone è irrisorio e l’attività principale che svolgono si è fermata causa Covid.

Bocci rimette il mandato. FdI: “Colpa dell’inesperienza politica” – Bocci, candidato per Lega, Fdi e Forza Italia nel 2019 contro il sindaco Dario Nardella, che lo sconfisse al primo turno, ha preso la decisione di rimettere il mandato di coordinatore del centrodestra in seguito alle polemiche scoppiate dopo che ha rivelato di aver ottenuto per due volte il bonus per poi girare i soldi in beneficenza a due associazioni che si occupano di disabili e poveri. “Mi rendo conto di creare disagio per i partiti del centrodestra, per questo faccio un passo indietro”, spiega al Corriere Fiorentino. Un “atto dovuto”, secondo il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Federico Bussolin, secondo cui “non ci può essere nessuna provocazione di fronte alla tragedia causata dalla pandemia. Non si può essere credibili agli occhi dei cittadini se non si riesce a comprendere che chi siede nelle istituzioni ha il dovere morale di essere d’esempio per la comunità”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, apprezza la scelta ma attribuisce la vicenda a “inesperienza politica”: “Si è tirato la zappa sui piedi e con un atto fatto in maniera goffa ha fatto storcere il naso a molti che lo avevano sostenuto”.

Il consigliere leghista in Liguria rinuncia alle Regionali – Puggioni, consigliere regionale ligure della Lega, si è invece autosospeso e ha detto di volere rinunciare alla candidatura alle regionali di settembre, secondo il sito Levantenews. “Sono soggetto a partita Iva, perché ho una ditta. Siamo due soci – ha spiegato – Durante l’emergenza covid siamo stati costretti a smettere di lavorare. Quando è stato pubblicato il decreto per il bonus da 600 euro ho telefonato al mio commercialista per verificare se ero nelle condizioni per richiederlo. Ho inoltrato io stesso la richiesta all’Inps. Senza rendermene conto ho fatto un autogol. Nulla di illegittimo, ma una grandissima stupidaggine, una cavolata. E voglio chiedere scusa”. Puggioni ha dichiarato di avere intascato il primo e il secondo bonus, in totale 1.200 euro. “Se sapessi come fare, avrei già restituito quei soldi all’Inps; lo farò nei tempi e modi stabiliti. Se me li chiederanno pagherò anche gli interessi. Sarei meschino a dire che è colpa del governo che non ha messo paletti o del mio commercialista”.

I consiglieri comunali: “Per noi il gettone è di soli 696 euro al mese” – Diversa la situazione di Terrile (Pd), che su facebook racconta: “Nel 2019 ho percepito 8.357 euro netti per gettoni da consigliere comunale a Genova. Fanno 696 euro al mese. Sono uno dei 143.037 sui 245.430 avvocati italiani che ha ottenuto 1.200 euro di bonus dalla Cassa Forense“. Avvocato libero professionista, “non ho mai avuto uno stipendio fisso. Nel 2018 ho dichiarato redditi per 34.600 euro lordi, compresi i gettoni. Prima di fare politica guadagnavo di più, ma non è questo il tema. Quest’anno, con il lockdown e i tribunali chiusi, il mio fatturato di marzo aprile e maggio è stato zero“. Anche il capogruppo M5S in Consiglio comunale a Genova Luca Pirondini, musicista a partita iva, conferma di aver percepito il bonus per i lavoratori dello spettacolo.

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600 euro, il bonus bipartisan: lo hanno chiesto anche il sindaco della Lega, quello del M5s e l’assessore della Regione Marche

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