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Ultimo aggiornamento: 14:36 del 6 Agosto 2020

Scuola, Salvini su Azzolina: “Banchi a rotelle? Dannosi in zone sismiche. Regaliamone uno a questa ministra incapace e rimandiamola a casa”

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“Andiamo in giro con le mascherine, stiamo a distanza, ci salutiamo col gomito e nel frattempo sbarcano da barchini e barconi migliaia di balordi, che fanno quello che vogliono dalla mattina alla sera, fregandosene di tutto e di tutti, e che vanno in giro per l’Italia senza nessuna precauzione. Ma appena ci rimandate al governo, e non manca tanto tempo, torneremo a sigillare i porti, come abbiamo fatto prima. Su questo non ci piove”. Sono le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, in una conferenza stampa tenutasi ad Avezzano (L’Aquila) per la presentazione del candidato sindaco del Carroccio, Tiziano Genovesi.

E rincara: “I geni poi li spargono per il resto d’Italia. Hanno tolto 10 militari da Verona per mandarli a controllare gli immigrati in giro per Caltanissetta. Siamo un paese strano, dove teniamo in emergenza gli italiani e facciamo sbarcare migliaia di persone da una guerra molto particolare. Sono così in fuga dalla guerra e dalla povertà che sbarcano con barboncini al guinzaglio, cappelli di paglia, telefonini ultimo modello, scarpe da tennis, anelli, orologi”.

Inevitabile la stoccata alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: “Questo è un paese che vuole tornare a vivere e a lavorare in serenità, possibilmente mandando a scuola i nostri figli ad Avezzano e in tutta Italia senza i banchi con le rotelle e plexiglas o robe strane di un ministro totalmente incapace. L’unico banco veramente utile è quello da regalare al ministro Azzolina per rimandarla a casa con il suo banco a rotelle perché di danni alla scuola ne sta facendo parecchi. Parlavo stamane con una radio marchigiana in una zona terremotata – continua – una delle prime cose che insegnano ai bimbi nelle zone a rischio in caso di scossa è di andare a rifugiarsi sotto i banchi. Non so con i banchi a rotelle come possano andare a rifugiarsi sotto i banchi se, Dio non voglia, accadesse qualcosa di particolare”.

Il senatore della Lega ribadisce i suoi slogan anche in un mini-comizio nella città marsicana, soffermandosi sul suo processo a Catania: “Conto che mi porterò in tribunale il cuore di tutti voi, perché non mi fanno minimamente paura. Penso che quella sarà una giornata di festa. Di solito i politici cercano il modo di scappare da un processo, rinviando tutto o espatriando. Di solito vanno a processo perché grattano. Io vado a processo perché ho difeso la sicurezza, l’onore e la dignità del mio paese, quindi ci vado a testa alta e con la schiena dritta”.

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