Via libera all’unanimità al disegno di legge che tutela gli operatori sanitari, cioè medici, infermieri e professionisti della sanità, dalle aggressioni. Il Senato lo ha approvato in terza lettura, dopo che il testo era già stato licenziato con modifiche dalla Camera e dopo un iter in Parlamento lungo oltre un anno. La norma ha come titolo “disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”.

Il decreto tra le altre cose, estende le aggravanti previste per i pubblici ufficiali ai casi di lesioni personali gravi o gravissime provocate agli addetti del settore Sanità, compreso chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, come per esempio gli operatori delle ambulanze. Di fatto quindi è previsto un inasprimento delle pene per chi causa lesione agli operatori sanitari, nelle ipotesi più gravi fino a 16 anni di carcere. Introdotti inoltre un Osservatorio per monitorare gli episodi di violenza e una “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”. Prevista anche, “salvo che il fatto costituisca reato”, il pagamento di una sanzione amministrativa con il pagamento di una somma da 500 a 5000 euro.

“Ringrazio a nome del governo i Presidenti delle commissioni di merito, i relatori di Camera e Senato ed un apprezzamento particolare al lavoro degli uffici delle commissioni. Il disegno di legge sulla sicurezza dei medici approvato oggi in Senato, all’unanimità, è frutto della volontà di governo di contrastare e prevenire violenze e aggressioni nei confronti dei professionisti sanitari. E questo è un gesto concreto, di cui tutto il Parlamento sarà orgoglioso, quanto meno come primo atto di un percorso di salvaguardia per questi professionisti”, ha commentato con una nota il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. La violenza verso medici, infermieri e operatori sanitari “è frequente”, ha sottolineato Sileri, e “aumenta sempre di più”. Secondo gli ultimi dati, “sicuramente sottostimati”, si stimano “4 o 5 violenze al giorno”. “Ogni giorno, ogni professionista sanitario, subisce un’aggressione e diverse volte la violenza è stata più grave, portando alla morte”, continua la nota. “Coltiviamo una cultura del rispetto – ha concluso Sileri – il personale sanitario e i pazienti sono sempre dalla stessa parte”.

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