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“Le elezioni comunali sono da rifare”, la decisione del Consiglio di Stato per il piccolo centro del Basso Lazio

Dopo i fatti raccontati nel novembre scorso da Ilfattoquotidiano.it, la magistratura sta mettendo in subbuglio Torrice (Frosinone)
“Le elezioni comunali sono da rifare”, la decisione del Consiglio di Stato per il piccolo centro del Basso Lazio
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Brogli elettorali. Anziani accompagnati ai seggi senza l’ok della Asl. Schede scomparse. Le elezioni comunali di Torrice sono da rifare. Mentre la procura di Frosinone ha comunicato la conclusione delle indagini preliminari per il vicesindaco e altre cinque persone. Dopo i fatti raccontati nel novembre scorso da Ilfattoquotidiano.it, la magistratura sta mettendo in subbuglio il piccolo centro del basso Lazio, appena 4.800 abitanti. Il Consiglio di Stato, infatti, ha deciso di annullare le comunali del giugno 2019, urne dalle quali era uscito vincitore – con appena 4 voti di scarto sul concorrente – il sindaco Mauro Assalti.

Pur accogliendo solo una parte dei ricorso opposti dalla fazione politica “sconfitta”, nel riconteggio delle preferenze i giudici amministrativi di secondo grado hanno rilevato una “sostanziale parità” e dunque la necessità di far ripetere la consultazione. Il nuovo primo cittadino era sostenuto dalla sindaca uscente Alessia Savo, figlia di Benito Savo – ex deputato di Forza Italia e a sua volta sindaco dal 1985 al 2003 – nonché nipote di monsignor Vincenzo Paglia (Benito Savo è suo cognato), l’arcivescovo apparso nell’inchiesta sulle nomine al Csm per aver accolto gli “sfoghi” di Luca Palamara contro l’ex procuratore di Roma (e neo presidente del Tribunale Vaticano), Giuseppe Pignatone.

In comune, le giunte Savo e Assalti (entrambi non coinvolti nell’inchiesta) avevano il vicesindaco, Fabrizio De Santis, il principale indagato nell’indagine della Procura di Frosinone, conclusasi con le richieste di rinvio a giudizio formulate da pm nei confronti di De Santis e di altre 5 persone. Secondo i magistrati, il vicesindaco – candidato al consiglio comunale – avrebbe apposto un timbro sulla scheda elettorale di 6 persone affette da problematiche neuro-psichiatriche (come il morbo di Alzheimer) permettendo ai loro accompagnatori di votare due volte. Tutto ciò “pur in presenza di certificazione rilasciata” dal funzionario medico della Asl di Frosinone “che negava tale beneficio”.

In fase d’indagine, i magistrati hanno rilevato alcune anomalie nei plichi che contenevano le schede: uno è arrivato in prefettura aperto e, pare, con alcune schede mancanti, mentre sarebbe alcuni pacchi sarebbero stati lasciati incustoditi nelle ore successive allo spoglio. Al quotidiano Ciociaria Oggi, l’ex sindaca Alessia Savo – che oggi fa parte di Fratelli d’Italia – ha dichiarato che “il Consiglio di Stato ha deciso di non svolgere il proprio ruolo e fare chiarezza” e che “Torrice non meritava quanto accaduto negli ultimi anni, soprattutto in termini di onore”.

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