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Caso Fontana, una domandina agli elettori

Caso Fontana, una domandina agli elettori
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Il caso Fontana ci pone di fronte al grande problema della democrazia italiana. La tentazione della scorciatoia giudiziaria per esimerci dal giudizio elettorale. Chiariamo. In un paese normale un politico con i soldi nei paradisi fiscali, legalmente scudati e quindi in precedenza illecitamente detenuti, sparisce dalla scena in poche settimane. E già questo sarebbe un bel sollievo. Ma proprio come negli Usa Trump e il trumpismo non si battono con l’impeachment ma con il giudizio politico degli elettori repubblicani sulla gestione della pandemia, così sarà da noi.

Noi lo sappiamo, abbiamo vissuto la stagione di Mani Pulite. Abbiamo visto il ‘cinghialone’ fuggire e il suo glorioso partito, ridotto ad una banda di masnadieri, dissolversi come Macondo nel suo centesimo anno di solitudine. Abbiamo visto l’impossibile: la Balena Bianca trasudare la bavetta all’angolo della bocca, e poi dissolversi in mille sigle, sempre meno rilevanti ma più o meno farcite di manutengoli una volta di sola seconda fila.

Abbiamo coltivato, nel breve biennio, l’illusione del riscatto etico. E abbiamo partorito, tra un Milano Italia del bravo Gad e una diretta da Palazzo di giustizia del folcloristico duo Fede-Brosio, il mostruoso quarto di secolo berlusconiano-finiano-bossiano, perché quegli elettori non hanno tratto le conseguenze politiche. Perché questo, torno all’inizio, è il punto. Cari lombardi e cari italiani, transitati senza fare un plissé al vostro portafoglio e all’immagine con cui vi confrontate nello specchio mattutino, da Pillitteri a Formigoni a Fontana, da Craxi a Berlusconi e Salvini, da una tangente a un fondo nero, da un Pio Albergo Trivulzio ad un altro e medesimo Pio Albergo, una domanda non ve la fate?

Perché votate questa gente? Perché sgominata una banda vi gettate, voluttuosi e in gran maggioranza, nelle braccia della successiva? Capisco l’obiezione, “e chi dovremmo votare: voi?” Lo so: l’alternativa è talmente poco appetibile che pure noi la pratichiamo a singhiozzi. Un paio di anni a leader, prima di capire in che mani siamo finiti e procurargli un futuro di conferenziere inascoltato. Ma io lo dico per voi, per la vostra parte. Capite che a nulla serve eliminare giudizialmente, con i tempi lunghi e la difficoltà dei casi, la mela marcia apicale se l’albero è invaso dai parassiti?

Quanto ci avete messo ad abbandonare Berlusconi? Quanto il Senatur, il Trota e Belsito? Adesso quanto Fontana e Salvini? Sono solo i vostri voti che li rendono protagonisti. Scegliete votando qualcosa di meglio. Ci dovrà ben essere. Se non lo trovate, come succede a noi, almeno ci avrete provato. Se non lo cercate, allora, un po’ siete complici.

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