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Patrick Zaki presente all’Università di Bologna con 150 sagome: “Per dire che siamo tutti lui”

Le immagini dello studente gireranno dalle biblioteche alle sale studio e occuperanno le sedie da lasciare libere per mantenere il distanziamento. L'idea dell'artista Gianluca Costantini
Patrick Zaki presente all’Università di Bologna con 150 sagome: “Per dire che siamo tutti lui”
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Patrick Zaky non c’è, è detenuto dal 7 febbraio nel carcere di Tora, al Cairo. Ma già da oggi è simbolicamente tra i suoi compagni dell’Università di Bologna: l’artista Gianluca Costantini ha infatti realizzato 150 sagome che gireranno dalle biblioteche alle sale studio, e occuperanno le sedie da lasciare libere per mantenere il distanziamento fisico anti Covid.

Un altro segno di solidarietà da parte dell’Ateneo, da sempre il prima linea per sensibilizzare sulla liberazione dello studente che si occupava di diritti umani e che è stato arrestato al Cairo lo scorso 7 febbraio con l’accusa di propaganda sovversiva. Nei giorni scorsi la sua detenzione preventiva, che a ogni rinnovo era stata allungata di 15 giorni, è stata prorogata di altri 45. Le sue sagome inizieranno il loro “viaggio” nei locali dell’Alma Mater a partire dalla Biblioteca Universitaria. “Il disegno di Zaky – racconta Costantini – si rifà al disegno esposto anche in Piazza Maggiore, qualche settimana fa, ma senza il filo spinato, simbolo di tortura, fastidio e sofferenza. Le sagome realizzate per le sale studio dell’Alma Mater, vogliono rappresentare semplicemente uno studente e affermare contemporaneamente ‘siamo tutti Zaky‘”.

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