Stavolta è vero conto alla rovescia per gli incentivi auto 2020, destinati potenzialmente anche a vetture, benzina e diesel Euro 6, oltre che alle ibride. La misura, attesa in maniera plateale da un settore che ha scontato un crollo delle vendite 49,6% in maggio e del 50,45% nei primi cinque mesi dell’anno, si avvia ormai ad avere una agenda parlamentare prefissata, che in pochi giorni è destinata a fornire risposte certe, positive o meno.

La previsione di incentivi è destinata ad essere formalmente contenuta infatti nel Decreto Rilancio, la cui discussione in Commissione Bilancio della Camera sta portando in queste ore ad un accordo di massima tra le forze politiche, destinato a concretizzarsi a partire dal prossimo venerdì, quando il testo sarà in Aula a Montecitorio. Stretti i tempi per l’approvazione definitiva, che dovrà arrivare entro l’8 luglio anche da parte del Senato, in modo da rispettare la scadenza tassativa del 18 luglio per l’entrata in vigore della norma.

A quanto si apprende, proprio il lavoro attualmente in svolgimento in Commissione Bilancio della Camera ha permesso di trovare un abbinamento possibile tra gli incentivi attualmente in vigore indirizzati ad auto elettriche e ibride ricaricabili,misura che trova la paternità nel Movimento Cinque Stelle, e iniziative di sostegno alla domanda di vetture più tradizionali, con la prospettiva di uno svecchiamento del parco circolante italiano e dunque un vantaggio oggettivo ancora in termini ambientali.

Ci si aspetta dunque il via libera agli emendamenti firmati Pd, Iv e Leu , con condivisi anche da larga parte dell’opposizione, che potrebbero portare ad un contributo statale di mille euro, o 2 mila rottamando un’auto con più di dieci anni, affiancato da una identica cifra a carico del concessionario, per chi acquistasse una nuova vettura Euro 6.

E’ evidente la volontà di affiancare questa iniziativa agli ecobonus già in vigore, che prevedono un contributo di 4.000 euro che raggiunge i 6.000 euro in caso di rottamazione se si acquista un’auto con emissioni di Co2 da 0 a 20 g/km, oppure un bonus di 1.500 euro al quale se ne aggiunge un altro dai 1.000 euro in caso di rottamazione nel caso di una nuova vettura con emissioni di Co2 comprese tra 21 e 60 g/km.

Nell’accordo delle forze politiche, proprio il rifinanziamento di questa misura con 100 milioni per il 2020 e 200 milioni per il 2021 potrà portare al via libera agli eco incentivi allargati, di cui si attende ancora la definizione dei criteri di applicazione e soprattutto i fondi necessari. Secondo le prime stime, gli 800 milioni necessari potrebbero superare le attuali disponibilità correnti del Governo e dunque portare ad un ulteriore slittamento tecnico, almeno fino ad una nuova dichiarazione di scostamento di bilancio.

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