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Scuola, Zingaretti chiede al governo “risposte chiare, regole certe e condivise. Servono maggiori investimenti”

Il segretario del Pd lancia il proprio messaggio all'esecutivo nel giorno in cui questo si confronterà con i rappresentanti degli Enti locali nella Conferenza Stato-Regioni. Gualtieri: "Metteremo tutti i soldi che servono"
Scuola, Zingaretti chiede al governo “risposte chiare, regole certe e condivise. Servono maggiori investimenti”
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Nel giorno in cui governo ed Enti locali torneranno a confrontarsi nella Conferenza Unificata, in programma alle 14.30, e nella Conferenza Stato-Regioni, rimandata ieri e prevista per le 14.45, sulle linee guida per il ritorno in aula da settembre, a intervenire nel dibattito è anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che su Facebook chiede “risposte chiare, regole certe e condivise. L’Italia ha bisogno della scuola”.

Il messaggio è rivolto in special modo all’esecutivo, accusato da governatori, presidenti di Regione e sindaci, ma anche da studenti e insegnanti che ieri sono scesi in piazza in 60 città italiane, di aver lasciato soli gli amministratori locali, proponendo disposizioni poco chiare e “irricevibili”. Per “rispondere con concretezza ai bisogni” sulla scuola, aggiunge, serve “accompagnare scuole ed Enti locali con poche, ma chiare regole per suddividere responsabilità e garantire la sicurezza, un’alleanza forte fra scuola e territorio, un ingente investimento sul personale scolastico, organico aggiuntivo di docenti e personale amministrativo, la predisposizione di contesti di apprendimento secondo le diverse fasce di età con l’individuazione di spazi nuovi, come teatri, musei, luoghi adeguati dove creare veri ed organici progetti di apprendimento”. Richieste simili a quelle concordate ieri durante la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presieduta dal governatore emiliano, Stefano Bonaccini.

“L’istruzione – aggiunge Zingaretti – deve essere la priorità per un’Italia che rinasce. Ripartire dalla scuola è indispensabile per lo sviluppo di un Paese, per non lasciare indietro nessuno, per rafforzare talenti, creatività e ambizioni. Per avere cittadini più consapevoli e istituzioni più forti. L’istruzione è fondamentale per la democrazia“.

Il segretario ricorda poi che “nel nostro piano per l’industria, è uno dei pilastri della proposta del Pd. Portare l’investimento sull’istruzione dal 3,6% al 5% del Pil nei prossimi 4 anni”. Nel frattempo, “per creare condizioni sostenibili per il rientro bisogna unire la sicurezza con un progetto educativo e didattico di qualità, che tenga conto sia delle diverse realtà familiari, socio-culturali, fisiche e psicologiche di cui i ragazzi e le ragazze sono portatori, che dei diversi contesti territoriali in cui la scuola opera”. Inoltre, conclude, “ribadiamo la nostra richiesta al governo di individuare, insieme ai sindaci e ai prefetti, altri luoghi, diversi dalle scuole, dove poter svolgere le consultazioni elettorali, per limitare il più possibile altri eventuali disagi”.

Una proposta che sembra incontrare il favore anche del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che parlando ad Agorà su Rai3 ha dichiarato che “le risorse alla scuola e all’università sono quelle spese meglio. Abbiamo già messo più di un miliardo e metteremo tutto ciò che serve per far ripartire la scuola in sicurezza”, ha detto parlando della richiesta avanzata dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di un miliardo di euro in più.

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