Sta facendo discutere non poco la nuova generazione di BMW Serie 4 Coupé: il motivo del contendere è la sua grande mascherina anteriore, che omaggia le BMW anni Cinquanta, nonché il grande “doppio rene” frontale della 328 del 1936. Un particolare stilistico preponderante, che fa quasi passare in secondo piano le sembianze di fiancata e coda, che si rifanno alla più lussuosa Serie 8 Coupé. Una tendenza, quella della calandra formato maxi, inaugurata col Suv X7 e confermata con la versione aggiornata dell’ammiraglia Serie 7.

Ma la nuova Serie 4 rappresenta pure il completamento di una metamorfosi iniziata quasi 15 anni fa: nel 2006, infatti, la Serie 3 Coupé E92 fu la prima a proporre una silhouette più filante e personale rispetto alla Serie 3 da cui riprende la base tecnica, abbandonando la precedente formula della “berlina a due porte”. L’evoluzione è proseguita nel 2013 con l’inedita Serie 4, con cui BMW ha conferito alla vettura la dignità del nome proprio, coerentemente con la nuova formula che prevede l’indicazione con cifre pari per i modelli più sportiveggianti. Il cordone ombelicale con la Serie 3 Coupé originale, viene definitivamente reciso con questa nuova Serie 4, che vedremo presto nelle concessionarie a ottobre.

La linea appare più slanciata che mai, anche per via di una lunghezza complessiva abbastanza generosa: con l’ultima generazione i centimetri complessivi sono diventati 477, quasi 13 in più rispetto al modello uscente. Lievitato pure il passo, cresciuto a 285 cm, quattro in più di prima. Il tutto senza alterare la distribuzione dei pesi fra gli assi, fissata all’invidiabile rapporto di 50:50.

Mentre a diminuire è il baricentro, più basso di due cm: il che, unito a carreggiate più larghe di 2,3 cm, dovrebbe garantire ottime doti di guidabilità, anche grazie ad accorgimenti tecnici opzionali, come le sospensioni sportive o a controllo elettronico e il differenziale autobloccante (che migliora la distribuzione della coppia fra le ruote motrici). Caratteristiche che torneranno utili nel confronto con la concorrenza diretta, che risponde al nome di Audi A5 Coupé e Mercedes Classe C Coupé.

“Sono stati aggiunti elementi di rinforzo attorno all’assale posteriore per aumentare la rigidità per una migliore stabilità in rettilineo e accelerazione laterale”, sostengono da BMW. Lo sviluppo dinamico del telaio ha avuto luogo presso il centro di collaudo invernale di Arjeplog, in Svezia, a Miramas in Francia, nonché sul circuito Nordschleife del Nürburgring e su varie altre piste. In ballo c’è il proverbiale “piacere di guida” che è motto e vanto della multinazionale tedesca.

All’interno, progettato per accogliere quattro persone, la parentela con la Serie 3 è più marcata: le due auto condividono l’impostazione di plancia e comandi, che prevedono strumentazione digitale da 12,3” e touchscreen del sistema infotelematico da 8,8” o 10,25” (optional, come anche l’head-up display, che proietta le principali informazioni di guida nel campo visivo del conducente). Sono di serie l’avviso di collisione anteriore con frenata attiva e l’allarme di abbandono di corsia con rientro in corsia tramite l’assistenza dello sterzo, così come le informazioni sul limite di velocità.

Quattro anche i motori al lancio, benzina e diesel, con cilindrate di due e tre litri e potenze da 190 a 374 Cv. Il più potente, col prestigioso sei cilindri in linea turbobenzina, vanta la tecnologia mild-hybrid – il sistema si ricarica durante le decelerazioni e garantisce fino a 11 Cv di potenza a supporto dell’unità termica – e le quattro ruote motrici. Successivamente arriveranno le versioni a trazione integrale del due litri diesel da 190 Cv e del tre litri diesel da 286. Per tutte le motorizzazioni, comunque, è previsto il cambio automatico a otto marce.

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