Cipro è il primo paese dell’eurozona ad annunciare che utilizzerà la nuova linea di credito senza condizionalità del fondo salva Stati Mes per le spese sanitarie. Lo ha annunciato il ministro delle finanze Constantinos Petrides citato dal quotidiano Phileleftheros. Intanto in Italia il premier Giuseppe Conte, intervistato dal Foglio, ribadisce che “il Mes è uno strumento nato dall’esito di crisi molto diverse rispetto a quella che stiamo vivendo” e nega di aver mai “dichiarato o pensato che l’Italia potrà utilizzare il Mes dopo la Francia“, idea che nei giorni scorsi gli è stata attribuita da Repubblica.
Il ministro cipriota ha ricordato che il Paese ha stanziato fondi aggiuntivi per un importo di 100 milioni di euro nell’ambito del pacchetto di risposta al Covid-19 annunciato dal governo, per finanziare tra l’altro una nuova unità di terapia intensiva presso il Nicosia General Hospital e controlli diagnostici per le infezioni da coronavirus. “L’obiettivo è valorizzare queste spese e attingere prestiti a basso costo dal Mes”, ha aggiunto.
Conte dal canto suo ha ripetuto che “l’Italia sta contribuendo a scrivere una nuova pagina della storia europea con l’introduzione del Recovery fund, un piano di investimenti autenticamente europeo, di cui ieri anche Francia e Germania hanno riconosciuto l’importanza strategica” ed è “su questo punto che si gioca la vera partita per il rilancio della nostra economia”.
Intanto il Financial Times ricorda che accedere alla nuova linea di credito del Mes dedicata alla pandemia permetterebbe alla Bce di ampliare il proprio scudo di protezione anti-spread a beneficio dei Paesi più esposti. I governi non dovrebbero temere contraccolpi interni per la richiesta di fondi al Mes anche perché, è la tesi del commentatore del Ft Martin Sandbu, in tal modo “la Bce avrebbe la copertura politica e legale” necessaria a far scattare i suoi strumenti anti-spread, salvaguardando il principio di proporzionalità messo in discussione dalla sentenza della Corte costituzionale tedesca.
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