La Camera ha approvato la mozione di maggioranza che chiede al governo di privilegiare il decreto legge per le norme anti coronavirus e di “comunicare tempestivamente al Parlamento ogni tipo di azione intrapresa a tutela della salute pubblica”. I sì sono stati 256 e i voti contrari 215. L’Aula ha invece respinto con 255 no e 211 sì la mozione di opposizione che chiedeva al governo di adottare “iniziative per ristabilire al più presto lo Stato di diritto“.

La mozione della maggioranza è arrivata dopo le tensioni delle scorse settimane sull’uso dei dpcm, che però erano stati autorizzati dallo stesso Parlamento tramite i decreti legge e così come previsto dalla Costituzione. Anche per questo non è corretto parlare di sovversione dello Stato di diritto. Il provvedimento, che ricalca l’emendamento Ceccanti al decreto legge Covid (già approvato nei giorni scorsi), è stato sottoscritto dalle forze che sostengono il governo (Pd, M5s, Leu, Iv) e ha ricevuto il parere favorevole dell’esecutivo tramite il ministro Federico D’Incà. Per le misure anti-coronavirus, si legge nel testo, il governo privilegi “lo strumento del decreto-legge, laddove si tratti di introdurre limiti ai diritti fondamentali e comunque a comunicare tempestivamente al Parlamento ogni tipo di azione intrapresa a tutela della salute pubblica”. La mozione impegna inoltre l’esecutivo a “illustrare preventivamente alle Camere il contenuto dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri da adottare, al fine di tenere conto degli eventuali indirizzi dalle stesse formulati; ove ciò non sia possibile per ragioni di urgenza connesse alla natura delle misure da adottare, a riferire alle Camere” entro 15 giorni dall’emanazione dei dpcm. Una modalità già adottata dallo stesso presidente del Consiglio dall’inizio dell’emergenza. Infine, si legge sempre nel testo, il governo è invitato “a mantenere e determinare unità di orientamento e di intenti con le regioni e con tutti gli enti territoriali”.

Per il centrodestra, le richieste fatte dalla maggioranza non erano sufficienti. La mozione delle opposizioni, che è stata bocciata con 255 no, chiedeva invece che il governo adottasse “iniziative per ristabilire al più presto lo Stato di diritto“. Il provvedimento, firmato da esponenti di Fdi, FI, Lega e Usei, chiedeva di “correggere tutte le criticità normative emerse nella fase 1 dell’emergenza in modo da riavviare la normale dialettica con il Parlamento”. La mozione invitava poi il governo “ad adottare iniziative per ripristinare tutte le libertà costituzionalmente garantite limitate nella cosiddetta fase 1 del lockdown, nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria”.

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Bonafede, ministro D’Incà: “Mozione di sfiducia sarà respinta a larga maggioranza. In Aula non si sarà alcun problema”

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