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Correlazione e rilevanza: quando l'informazione dà per certe ipotesi ancora allo studio - 2/4

Correlazione e rilevanza: quando l'informazione dà per certe ipotesi ancora allo studio - 2/4
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Correlazione e rilevanza: quando l’informazione dà per certe ipotesi ancora allo studio

Si è fatto un gran parlare di inquinanti che stratificano nella parte bassa dell’atmosfera, come il PM2.5, il PM10, e soprattutto i cosiddetti NO2 (ossidi di azoto), di aerosol e di correlazione con il COVID19. Il principale polverone è stato alzato il 17 marzo dall’annuncio della pubblicazione del position paper di un gruppo di ricercatori della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima).
Nel giro di poche ore i principali siti di informazione e TV hanno ripreso la notizia. “Coronavirus: l’inquinamento ha aperto la strada alla diffusione dell’infezione”, titolava in prima pagina Repubblica.

Giornalisti e comunicatori hanno preso un’ipotesi di studio sulla correlazione tra inquinamento da particolato all’aria aperta e diffusione del Covid-19 e lo hanno reso un fatto assodato: “Il coronavirus viene trasportato dal particolato”. Con il risultato che tanti si sono sigillati in casa per paura, si è viziato il dibattito sullo stare all’aria aperta, e lo spazio pubblico è divenuto “il luogo del pericolo”.

Avrebbe dovuto essere un annuncio per gli scienziati, di quello che è uno studio preliminare di proposta di inizio di ricerca in quanto non ancora pubblicato su riviste scientifiche e mancano di revisione accurata tra pari (peer-review): “Noi abbiamo badato bene a spiegare ai giornalisti che era uno studio preliminare – racconta Alessandro Miani, Presidente di Sima e co-autore del position paper – Alcuni l’hanno fatto, altri l’hanno comunicato come verità assodata”.

Si vedrà in futuro se l’ipotesi degli studiosi della Sima sarà confermata e pubblicata su qualche rivista scientifica, o sarà una delle ipotesi che non hanno retto al vaglio degli esperti del settore. Ma sarebbe stato meglio se quel position paper non fosse stato fatto circolare prima di una verifica di esperti indipendenti (il cosiddetto processo di peer review), o se almeno fosse stato a circolare con più precauzione, sia da parte degli scienziati che dei giornalisti.

Questo accadimento insegna come, soprattutto in questo momento, certi studi dovrebbero circolare limitatamente al mondo scientifico e se trattati dai media specializzati essere riportati con la dovuta cautela, spiegando chiaramente cosa sia uno studio di questo tipo, cosa significhi un grado di correlazione e del peso della parola probabilità e causalità.

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