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Coronavirus, baroni in corsia. Cinquanta prof accettano la “retrocessione”

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Un bando di arruolamento straordinario e insolito. Il direttore generale del Policlinico di Napoli, Anna Iervolino, ha chiesto ai professori della Scuola di Medicina e Chirurgia del polo universitario delle più diverse materie di dare la disponibilità a fornire supporto da ausiliari ai colleghi nei corridoi delle malattie infettive dell’ospedale. Cattedratici di fama, come l’oncologo Sabino De Placido, l’ematologo Giovanni De Minno, gli endocrinologi Annamaria Colao e Domenico Salvatore, hanno accettato questa speciale “retrocessione” e si sono resi disponibili ad attraversare le corsie del Covid e affrontare non più da prim’attori l’emergenza.

In tutto, riferisce il Corriere del Mezzogiorno, sono cinquanta i titolari di cattedra che hanno risposto alla insolita chiamata. Noti al grande pubblico come “baroni”, plenipotenziari della sanità in grado di decidere carriere e prebende, e spesso coinvolti, purtroppo a ragione, in storie di intramontabile familismo, cinquanta di essi (il dieci per cento del totale) ha risposto all’appello.

Cinquanta baroni, ora ex, in corsia.

Tra i miracoli che una disgrazia produce, questo è senz’altro speciale.

Da Napoli è tutto, a voi Italia.

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