Marcia indietro del presidente dell’Ordine dei biologi. Vincenzo D’Anna, dopo aver annunciato le sue dimissioni, le ritira. E questo, afferma, dopo aver ricevuto “petizioni plurime” da parte di colleghi biologi. “Mi è stato fatto rilevare che la legge non prevede alcun meccanismo di sostituzione del Presidente se non per assenza o impedimento – si legge in una missiva di D’Anna – il che fa anche dubitare della stessa ammissibilità delle dimissioni da tale carica”.

La decisione di dimettersi era arrivata alcuni giorni dopo che D’Anna aveva diffuso dichiarazioni controverse sul coronavirus. Ma non è la prima volta che finisce al centro delle polemiche. Infatti, durante la sua carriera politica si è fatto notare per comportamenti sopra le righe, che spesso hanno scatenato l’indignazione dei colleghi. “Preso atto, con soddisfazione, delle diffuse e molteplici manifestazioni di solidarietà – scrive ora D’Anna nel motivare la sua retromarcia – comunico di ritirare formalmente le mie dimissioni così come presentate in data 14 marzo 2020″.

Il motivo delle dimissioni – A inizio marzo Vincenzo D’Anna aveva pubblicato uno scritto sul suo sito e sulla sua pagina Facebook in cui diceva: “L’equipe del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano ha isolato un nuovo ceppo del Covid-19 detto ‘italiano’. Ebbene, sembra che tale virus sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano, per dirla tutta, esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali del Nord!!”. D’Anna aveva dunque detto che ci sarebbero due diversi contagi, uno globale e uno locale: “Quest’ultimo poco più che un virus para-influenzale, di nessuna nocività mortale se non per la solita parte ‘a rischio’ della popolazione”.

Affermazioni che erano rimbalzate su social e chat e avevano contribuito a creare confusione, non essendo corroborate da evidenza scientifica. Tanto più che il post conteneva anche una palese falsità, ossia il fatto che l’Oms avesse declassato il virus “a poco più che un’influenza”. L’ex senatore aveva poi cercato di aggiustare il tiro, dicendo che le sue erano solo ipotesi che avrebbero richiesto una conferma tramite analisi di laboratorio.

Chi è D’Anna – Eletto nel 2013 al Senato nelle liste del Popolo della libertà, era passato dopo poco tempo al gruppo meridionalista Grandi Autonomie e Libertà. Ma nel 2015 era entrato in Ala, nei ranghi di Denis Verdini. Nel corso della sua carriera parlamentare è stato protagonista di polemiche caustiche, come quando nel 2014 fece il saluto romano in aula o nel 2015 indirizzò gesti sessisti alla collega Barbara Lezzi, ricevendo cinque giorni di sospensione. E nel 2016 aveva definito i pentastellati “vergini dai candidi manti, rotte di dietro, ma sane davanti”, citando un poemetto goliardico.

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