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“Telethon tortura, no vivisezione”, scritta spray sulla sede della Fondazione: “Un attacco diretto alla ricerca scientifica”

A denunciarlo oggi con un post sul suo profilo Linkedin è il direttore generale della Fondazione Telethon, Francesca Pasinelli. A Ilfattoquotidiano.it ha poi aggiunto però di non sentire "alcuna voce sollevarsi in difesa di quegli animali che ci permetteranno di uscire dall’incubo presente”, il coronavirus. "La ricerca non è guidata da sadici torturatori, ma da grandi scienziati"
“Telethon tortura, no vivisezione”, scritta spray sulla sede della Fondazione: “Un attacco diretto alla ricerca scientifica”
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“Un attacco diretto contro la ricerca scientifica. Questa mattina abbiamo trovato ignobili scritte sulla facciata esterna della nostra sede di Milano”. A denunciarlo oggi con un post sul suo profilo Linkedin è il direttore generale della Fondazione Telethon, Francesca Pasinelli.

“Telethon tortura, no vivisezione” sono le parole scritte sulla facciata di via Poerio 14 trovate dai dipendenti della Fondazione. È stato vandalizzato con una scritta spray di colore nero il muro di ingresso ed è stata anche oscurata la targa di riconoscimento dell’ente che dal 1990 investe in Italia milioni di euro per trovare terapie efficaci contro le malattie genetiche considerate rare che riguardano migliaia di persone solo nel nostro Paese. “Non si può oscurare la voce di chi crede nella ricerca, questo atto incivile è un attacco rivolto oltre che alla nostra comunità di ricercatori e scienziati di alto livello anche alle famiglie dei pazienti che sosteniamo attraverso la nostra ricerca d’eccellenza” aggiunge Telethon al Fatto.it.

Pasinelli scrive che è stato colpito “un ufficio che ci è stato regalato da una persona generosa che ha deciso di donare un bene della propria famiglia per farla diventare una casa per una comunità di pazienti e per chi lavora ogni giorno per la cura”. Nella sede vi prendono servizio i dipendenti che lavorano all’assegnazione dei fondi indirizzati ai progetti di ricerca e alla complessa gestione per agevolare e velocizzare il più possibile il cammino della scienza verso terapie salvavita. “Qualcuno ha deciso di deturpare la casa e il punto di riferimento per tante persone che affrontano ogni giorno sfide molto delicate senza mai perdere la speranza e la fiducia nella ricerca. In un’Italia in cui il dilagare dei movimenti no vax – prosegue il dg di Telethon – ha fatto tornare in circolazione malattie molto rischiose come il morbillo e ci si vaccina ancora pochissimo per l’influenza, la popolazione ora invoca in massa l’immediata disponibilità di un vaccino contro il coronavirus. Vaccino che, questo spero diventi presto chiaro a tutti, sarà messo a punto solo anche grazie alla sperimentazione sugli animali”.

Non è la prima volta che la Fondazione viene accusata di torturare gli animali. “Non sento alcuna voce sollevarsi in difesa di quegli animali che ci permetteranno di uscire dall’incubo presente”, l’epidemia da Covid-19. “Credo che questo atto vandalico arrivi, vorrei sperare, ormai ampiamente fuori dal coro e quindi pateticamente indebolito, in un momento storico in cui sta emergendo in tutta evidenza l’irrazionalità e la pericolosità di certe posizioni”. Alle accuse di maltrattare gli animali, Telethon risponde sottolineando l’importanza “della migliore ricerca scientifica che non è guidata da sadici torturatori, ma da grandi scienziati che lavorano ogni giorno per farci uscire dal buio della malattia e dell’emarginazione”.

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