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Ponte Morandi, l’ad di Autostrade Tomasi: ‘Vorremmo incontrare i parenti delle vittime’. La risposta: ‘Lo fanno 18 mesi dopo, valutiamo’

Nel faccia a faccia con i famigliari dei 43 morti a causa del collasso del viadotto avvenuto il 14 agosto 2018 , spiega Tomasi in un'intervista a La Stampa, "diremmo loro che portiamo addosso una ferita che non potrà mai essere rimarginata, noi diversi da Toscani". E auspica una "soluzione razionale" riguardo alla revoca della concessione. Sulla Gronda: "Noi pronti, ma comprendiamo esigenze di riverifica"
Ponte Morandi, l’ad di Autostrade Tomasi: ‘Vorremmo incontrare i parenti delle vittime’. La risposta: ‘Lo fanno 18 mesi dopo, valutiamo’
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I vertici di Autostrade vorrebbero incontrare i parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi. La proposta arriva dall’amministratore delegato Roberto Tomasi, intervistato da La Stampa. Il manager della concessionaria spiega che proprietà e management vorrebbero “rompere le diffidenze, le comprensibilissime diffidenze che si sono create”. Quindi afferma: “La nostra disponibilità a un incontro è massima, ma senza forzare nessuno. Certamente sì, siamo disponibili: vorremmo incontrarli, ma solo quando e se loro lo riterranno”.

Nel faccia a faccia con i parenti dei 43 morti a causa del collasso del viadotto avvenuto il 14 agosto 2018 a Genova, spiega Tomasi, “diremmo loro che portiamo addosso una ferita che non potrà mai essere rimarginata” e che “questa tragedia ci spinge e continuerà a spingerci a far sì che quanto accaduto non possa più ripetersi. Non ultimo, vorremmo dire che siamo loro vicini, per qualsiasi cosa avessero bisogno”. Stringata la risposta del comitato Ricordo vittime ponte Morandi, che riunisce alcune famiglie dei 43 morti: “Al momento preferiamo non dare nessuna risposta e ci prendiamo il nostro tempo per valutare, d’altronde loro hanno avuto 18 mesi per avanzare questa proposta”, commenta la presidente Egle Possetti.

La proposta arriva a pochi giorni dalla fine del rapporto tra la famiglia Benetton, azionista di Atlantia, che controlla Autostrade, e il fotografo Oliviero Toscani in seguito alle frasi di quest’ultimo sulla tragedia di Genova (“A chi interessa che caschi un ponte?”, aveva detto). Parole che Tomasi definisce “incomprensibili”. “I nostri sentimenti, con cui facciamo i conti ogni giorni, sono totalmente diversi – dice l’amministratore delegato di Autostrade – Ci siamo interrogati più volte su come dare vicinanza o attenzione ai familiari delle vittime e a tutti coloro che hanno subito le conseguenze della tragedia”.

Tomasi ha anche risposto su Gronda e concessioni. Per quanto riguarda la Gronda genovese, l’ad ha spiegato: “Noi saremmo pronti, ma comprendiamo le esigenze di riverifica e aggiornamento non strutturale del progetto, soprattutto sulla parte di gestione degli accessi: al porto di Prà, a Genova Aeroporto, a San Benigno”. E sarà Autostrade a realizzarla perché “è il progetto infrastrutturale più complesso realizzato in Europa negli ultimi 20 anni. Pensare che possa prendere il timone dell’operazione un altro soggetto senza 10 anni di studi alle spalle parrebbe difficile”. Per quanto riguarda la vicenda della concessione, Tomasi ha detto di auspicare che “si possa trovare una soluzione razionale nell’interesse più ampio del Paese. Prestando attenzione alla difesa dell’interesse pubblico, che crediamo sia investire 14 miliardi sulla rete subito e dare piena continuità alle attività di manutenzione”.

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