A marzo dello scorso anno Xiaomi aveva stupito il mondo, mostrando un’incredibile tecnologia di ricarica ultra rapida che, grazie a una potenza di 100 W, ricaricava in soli 17 minuti una batteria da ben 4000 mAh. Se però, dopo quasi un anno, siete tra quanti speravano di vederla presto, magari in uno degli smartphone presentati dal produttore cinese in questo 2020, resterete delusi. Sì, perché Lu Weibing, direttore generale di Redmi, azienda legata a Xiaomi, ha finalmente provveduto a fare luce su questa attesissima soluzione tramite un post sul popolare social network cinese Weibo, ammettendo che ci sono ancora diverse difficoltà tecnologiche da superare prima di poter essere integrata in prodotti destinati al mercato.

Cinque sono gli aspetti affrontati, a partire dalla capacità della batteria. A quanto pare infatti un effetto non proprio secondario della nuova tecnologia riguarda la perdita di capacità della batteria, che si attesterebbe attorno al 20% rispetto a quanto accade con gli attuali sistemi di ricarica da 30 W. In pratica una batteria da 5000 mAh si ridurrebbe quasi a 4000 mAh, una perdita piuttosto importante. Se dunque il produttore volesse mantenere elevata l’autonomia dei propri dispositivi dovrebbe adottare un’unità molto più capiente, che significa anche più pesante e ingombrante.

Altri problemi non esattamente trascurabili riguardano poi la necessità di sviluppare una nuova architettura di ricarica in grado di sopportare l’elevatissima tensione, garantire che la stessa sia utilizzabile a lungo e in maniera sostenibile e progettare tutta una serie di protezioni per i componenti elettronici dello smartphone, come la scheda madre, nonché per la stessa batterie e per il caricabatterie. A questi aspetti infine si aggiungerebbe la necessità di trovare soluzioni che rendano possibili le ricariche in diversi scenari, ad esempio via cavo o, viceversa, in modalità wireless.

Insomma, gestire 100 Watt non è uno scherzo, soprattutto su uno smartphone. In conclusione Weibing ha voluto comunque mostrarsi ottimista, sostenendo che la tecnologia sia entrata in una prima fase di produzione di massa, cosa che però vuol dire tutto e niente, ma si è ben guardato all’indicare precisi orizzonti temporali. Insomma, per il momento la ricarica in meno di 0 minuti resta un miraggio, speriamo ancora per poco.

Articolo Precedente

Il CEO di Telegram contro WhatsApp: ecco perché non è sicuro

next
Articolo Successivo

Wawj, zaino impermeabile per notebook 17 pollici, con porta USB e jack audio, in offerta su Amazon

next