Giorni fa, durante una Conferenza stampa per la presentazione della 70ma edizione del Festival di Sanremo, Amadeus in veste di direttore artistico e conduttore, ha decantato le qualità muliebri di Francesca Sofia Novello. La “fidanzata di Valentino Rossi” che “sa stare un passo indietro ad un grande uomo” poi ha presentato le “belle” ovvero le professioniste che lo affiancheranno sul palco alternandosi l’una con l’altra durante le sei serate di Sanremo. Saliranno sul palco come complemento del protagonista maschile alla faccia del Festival “all’insegna delle donne” e vi saliranno, come ha fatto notare Maddalena Robustelli, non in quanto professioniste ma “in quanto donne”.

La conduzione della kermesse canora avverrà con una asimmetria: il conduttore Amadeus sarà il padrone di casa (è l’unico peraltro che compare fino ad adesso nello spot su Sanremo) e le co-conduttrici saranno ospiti e di passaggio. E’ evidente come in questo Paese, e a tutti i livelli, si riveli quella debolezza maschile che ha bisogno di tenere a bada la paura delle donne, sottraendo loro spazio e protagonismo o depotenziandole con una apparente gratificazione (“siete belle”) come vuole il sessismo benevolo. I pregi delle donne quali sarebbero per la tv di Stato? Saper ispirare l’amore di un uomo e raggiungere lo status di “fidanzata” o “moglie di” e lasciare la centralità della scena al “grande uomo” di turno: che sia il fidanzato motoclicista o il conduttore di Sanremo.

Una proposta sensata.Fuori i violenti dalla TV di Stato.

Gepostet von Luisanna Porcu am Sonntag, 19. Januar 2020

Ed è curioso che la Rai abbia prima invitato la giornalista Rula Jebreal a co-condurre una serata sul Palco dell’Ariston per fare un monologo sulla violenza contro le donne, per poi ripensarci e chiederle di fare quel “passo indietro” tanto apprezzato quando lo fanno le donne. Un tira e molla che si è concluso con la conferma della partecipazione della giornalista. Bene, ma qual è il senso di un intervento contro la violenza alle donne se poi si fanno piovere dal palco dell’Ariston e dalla Rai contenuti sessisti e si lascia spazio a chi vende violenza nelle canzoni? Potrebbero evitarci almeno l’ipocrisia del pinkwashing?

Ha suscitato indignazione la notizia che all’Ariston si esibirà anche Antonio Signore, in arte Junior Cally, un cantante che ha scritto testi violenti e volgari contro le donne. Il rapper è seguito da migliaia di ragazzi e ragazze. Molti di loro sono coinvolti in programmi educativi nelle scuole contro le discriminazioni, gli stereotipi, i pregiudizi. Monica Lanfranco nel libro Crescere uomini -Le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo ha raccolto la testimonianza di centinaia di studenti che nel vuoto lasciato dagli adulti, imparano cosa sia la sessualità e la relazione con le donne dai social media o da internet o ancora dalla pornografia violenta con una pericolosa confusione tra virilità e violenza. Ed è da notare a questo proposito un’altra gaffe, quella commessa da Matteo Salvini che si è unito al coro delle proteste contro la partecipazione di Junior Cally al Festival ma sapete con quale motivazione? In un tweet ha commentato: “A proposito mi vergogno di quel cantante che paragona Donne come troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana”, insomma la violenza scandalizza il premier della Lega solo è pubblica ma tra le pareti di casa, nella dimensione privata no. Oppure va bene sui social se le donne, le avversarie politiche meritano commenti violenti: vedi Carola Rackete, Laura Boldrini ecc.

Le difese culturali contro il sessismo sono basse sia tra la classe politica che tra gli organizzatori di Sanremo. Come è possibile contrastare questi contenuti quando la televisione di Stato invita un giovane uomo che promuove una sottocultura violenta contro le donne e lo gratifica con i riflettori di uno spettacolo internazionale? Dopo questa notizia sui social è esplosa l’indignazione per la seconda volta. E’ cominciato un mailbombing per chiedere di escludere la partecipazione del rapper e 29 deputate dell’intergruppo parlamentare hanno pubblicato una lettera che inviato alla vigilanza Rai su Repubblica: “In aggiunta a tutto questo, poiché tra i cantanti in gara è prevista la presenza del rapper per ragazzini Junior Cally, i cui testi – come già evidenziato alla Rai da molte associazioni di donne – sono pieni di violenza, sessismo e misoginia, appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020 sia in palese contrasto con il contratto di servizio della Rai”.

Elisa Giomi, ricercatrice universitaria e autrice del libro Relazioni Brutali – Genere e violenza nella cultura mediale, che da anni analizza la violenza di genere nelle canzoni, nelle serie Tv e sui media, ha commentato la partecipazione di Junior Cally al Festival di Sanremo. Scrive Giomi riferendosi ad un videoclip che mostra una donna immobilizzata e con un sacchetto sulla testa:

Questa frizzante settimana ha avuto perlomeno il pregio di illuminare quanto sia persistente e trasversale alle forme…

Gepostet von Elisa Giomi am Samstag, 18. Januar 2020

“Si torna sempre lì. La ragione dello scuorno di Coso, e di decine di (t)rapper analoghi, è sempre la stessa: le donne che derogano al loro ruolo passivo, vuoi perché sessualmente attive, vuoi perché non hanno saputo starsene “un passo indietro” agli uomini. Nel “tornare sempre lì” anche il sessismo malevolo di Junior Cally fa la sua parte, come fa la sua parte il sessismo benevolo di Amadeus. Messo da parte l’elogio per le donne che sanno stare al loro posto, ecco il disprezzo nei confronti di quelle che non vogliono stare al posto assegnato. Si denigra il corpo e la sessualità delle donne, si allude allo stupro e alla fine della filiera c’è sempre chi traduce tutto questo in fatti e azioni.

Questo avviene come sempre, da sempre. E siamo davvero stufe perché non vogliamo che si ripeta per sempre.

Qui testo della lettera da inviare all’indirizzo com_rai@camera.it.

Vi chiediamo di unirvi alla protesta contro l’invito a Sanremo del rapper Junior Cally per i suoi testi violenti nei…

Gepostet von Associazione Demetra Donne in aiuto am Sonntag, 19. Januar 2020

@nadiesdaa