“Nicoletta non vuole la grazia, ma un’amnistia sociale che copra i reati legati alle lotte”. Dal circolo Arci Bellezza di Milano, Silvano Giai, il marito della storica attivista No Tav in carcere dal 30 dicembre, insieme all’avvocato e copresidente di Legal Team Italia, Gianluca Vitale, è tornato a parlare della scelta della propria moglie. “Dosio ha voluto dimostrare con il suo corpo dietro le sbarre l’assurdità di questo modello repressivo che non riguarda solamente lei, ma tutti”. Un gesto che secondo Vittorio Agnoletto (Costituzione Beni Comuni) si inserisce “in una grande tradizione di personaggi storici della società civile che in nome di un’idea hanno messo a disposizione il proprio corpo e la propria esistenza”.

Articolo Precedente

Russiagate, la testimone ascoltata giovedì dai pm è una giornalista russa: moderò incontro a Mosca a cui erano presenti Salvini e Savoini

next
Articolo Successivo

Soleimani, io so da che parte stare

next