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Calabria, chiesto il processo per il presidente della regione Oliverio. Contestato il peculato nel caso del Festival dei Due Mondi di Spoleto

La Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per il politico del Pd, travolto da una serie di scandali giudiziari. L'inchiesta è relativa alle risorse utilizzate per finanziare nella città umbra un’iniziativa che secondo l’accusa avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica
Calabria, chiesto il processo per il presidente della regione Oliverio. Contestato il peculato nel caso del Festival dei Due Mondi di Spoleto
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Nuovi guai giudiziari per Mario Oliverio, presidente della regione Calabria, per il quale la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio. La richiesta arriva nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nell’uso di fondi per la promozione del turismo. L’indagine è relativa alle risorse utilizzate per finanziare, nel luglio 2018, un’iniziativa a Spoleto, a margine del Festival dei Due Mondi, che secondo l’accusa avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica dello stesso Oliverio. Chiesto il processo anche per Mauro Luchetti, legale rappresentante della “Hdrà”, società romana che si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi, e per l’ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello. L’accusa è peculato. La convocazione davanti al giudice dell’udienza preliminare è stata fissata per il 25 febbraio 2020.

L’evento all’attenzione della Procura è il format giornalistico “I dialoghi di Paolo Mieli”, tenutosi a margine del festival. Per la Procura di Catanzaro, in quel contesto “non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show“. Nell’ambito dell’inchiesta, nel luglio scorso, la Guardia di finanza aveva eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per circa 95mila euro nei confronti di Oliverio. Fondi liberati dopo 3 giorni con la revoca del provvedimento da parte dello stesso giudice per le indagini preliminari, su richiesta del pubblico ministero. L’ex deputato Aiello, secondo l’accusa, avrebbe messo in contatto Oliverio con la Hdrà, “istigandone la partecipazione e partecipando lui stesso, sebbene privo di titolo, a spese della Regione Calabria”.

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