“Da qui al 2023 mi piacerebbe lanciare un patto sulla salute e sforare o sfiorare i dieci miliardi di investimenti“. È questo l’obiettivo del premier Giuseppe Conte rivelato durante la conferenza stampa al ministero della Salute insieme al titolare del dicastero Roberto Speranza per illustrare i risultati dei primi cento giorni di governo nella sanità. “Ci tenevo a essere presente perché l’attenzione che riserviamo al comparto salute è significativa” e “non ha precedenti“. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che il governo ha “una strategia chiara: tutelare un diritto fondamentale, la salute. Vogliamo prestazioni sanitarie sempre più efficaci, servizi sempre più efficienti, lotta a tutte le disuguaglianze territoriali. È stato ben detto: rafforzare questo comparto è il massimo strumento di coesione e una cartina di tornasole, così misuriamo il grado di civiltà di un Paese. Lasciamo stare il Pil, andiamo a vedere che tipo di disuguaglianze si addensano in questo settore”, ha sottolineato.

Il ministro Roberto Speranza ha detto che “è la prima volta e non è mai successo prima che un presidente del Consiglio venisse al ministero della Salute: è un segno importante degli investimenti che il governo vuole fare sul settore”. Il ministro ha proseguito affermando che “c’è un investimento importante del Governo” e che “si chiude la stagione dei tagli sulla salute”. “Abbiamo bisogno – ha affermato Speranza rivolgendosi a Conte – di mettere più medici e personale nei nostri presidi. Nel 2020 abbiamo aumentato i fondi per assumere ma serve una riforma perché i tetti e i silos alla spesa in sanità non servono più”.

Nella conferenza stampa congiunta sono stati presentati i risultati dell’azione di governo nella sanità: più fondi, abolizione del superticket, stabilizzazione di oltre 30mila precari tra medici, infermieri e ricercatori, innalzamento del tetto di spesa per le assunzioni. Una fitta serie di interventi dall’insediamento del Conte 2, che ha puntato ad un “piano ricostituente” per la sanità italiana. Tra i risultati illustrati, figura innanzitutto l’aumento di risorse per il Servizio sanitario nazionale, con 2 miliardi al Fondo sanitario per il 2020 (un incremento raddoppiato rispetto allo scorso anno, dallo 0,9% all’1,8%). E inoltre 2 miliardi stanziati per l’edilizia sanitaria e 235 milioni per nuovi strumenti diagnostici negli studi dei medici di famiglia.

Altro provvedimento messo in atto, ed atteso da anni, è il rinnovo del contratto dei medici del Servizio sanitario nazionale, che riguarda 130mila professionisti. Sbloccato anche il contratto della Sanità privata che riguarda invece 100mila lavoratori. È diventata infine operativa la legge sul biotestamento, con la firma del decreto per la banca dati nazionale sulle Disposizioni anticipate di trattamento.

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