La mareggiate lungo la costa dell‘Alto Adriatico di questi ultimi giorni hanno ucciso le vongole creando danni ai produttori della zona. “Le onde – spiega il presidente del Consorzio gestione vongole di Chioggia, Michele Boscolo Marchi – hanno spazzato via le vongole spingendole sulla spiaggia dove sono morte perché sono rimaste senza acqua”. E aggiunge: “In pochi giorni si rischia di mandare in fumo il lavoro di mesi, mettendo a repentaglio la produzione di picco per le prossime festività”, quindi i tradizionali spaghetti della vigilia di Natale. La specie più colpita dal maltempo è la vongola Venus Gallina autoctona del Mediterraneo, meglio conosciuta come lupini, pescata in mare aperto, a differenza della ‘Filippina’ che invece viene allevata. E nella zona tra Veneto, Friuli e Emilia-Romagna è concentrato il 50% della produzione italiana di lupini.

Preoccupato anche il presidente di Fedagripesca, Paolo Tiozzo: “Il rischio è che la piena dei fiumi riverserà in mare tantissima acqua dolce. Visto che queste vongole si trovano molto vicine alla spiaggia, i banchi spazzati via erano a circa 600 metri dalla costa, il rischio ora è che cambi il livello di salinità, stravolgendo l’ecosistema“. Secondo Fedagripesca, è impossibile quantificare i danni, ma andrebbero comunque a sommarsi ai 60 milioni già stimati nei giorni scorsi, tra le mancate uscite in mare e la distruzione di strutture come i pontili.

Interviene anche il Codacons: “Coltivazioni e allevamenti stanno subendo danni ingentissimi in tutta la penisola, con campi distrutti, semine compromesse e animali decimati. Una vera e propria strage che avrà effetti sulla produzione, riducendo sia i raccolti di ortaggi e frutta, sia la presenza di carne italiana sul mercato. Ma ad essere a rischio sono soprattutto alcuni beni immancabili nei pranzi e nelle cene delle festività natalizie, come appunto le vongole, a causa di piogge e mareggiate che stanno distruggendo gli allevamenti specie nel Nord Italia e compromettendo la pesca in mare aperto in tutto il paese”. E aggiunge il presidente di Codacons Carlo Rienzi: “Il pericolo concreto è quello di un ‘Natale salato’ per le famiglie italiane sul fronte di pranzi e cenoni, perché la minore produzione ortofrutticola e di carne e pesce scatenerà un generalizzato rincaro dei prezzi al dettaglio per quei prodotti decimati dal maltempo”.

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