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Vaticano, René Brüelhart lascia la presidenza dell’Autorità di informazione finanziaria colpita dalle indagini. Papa nomina successore

Il Pontefice ha già scelto il nuovo presidente ma lo comunicherà al rientro dal suo viaggio apostolico in Thailandia e Giappone. A ottobre, due denunce dello Ior e del Revisore Generale dello Stato città del Vaticano, hanno fatto scattare le perquisizioni nell’Aif. Il direttore Di Ruzza era stato sospeso
Vaticano, René Brüelhart lascia la presidenza dell’Autorità di informazione finanziaria colpita dalle indagini. Papa nomina successore
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Colpita dalle indagini su operazioni finanziarie illecite, l’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano resta senza presidente: lascia l’attuale numero uno, lo svizzero René Brüelhart. Papa Francesco ha già nominato il successore, ma il nome verrà comunicato soltanto al rientro del Pontefice dal viaggio apostolico in Thailandia e Giappone, il 26 novembre. La Santa Sede intanto ha voluto soltanto precisare che sarà una “figura di alto profilo professionale e accreditata competenza a livello internazionale”, in modo da assicurare la continuità dell’azione istituzionale dell’Aif. Il portavoce del Papa tiene inoltre a specificare che il cambio è stato reso necessario da “precedenti impegni istituzionali dell’interessato e per la definizione di alcune procedure interne alla Santa Sede”.

Ma il momento è davvero delicato per l’istituto. A ottobre, due denunce dello Ior e del Revisore Generale dello Stato città del Vaticano, risalenti alla scorsa estate, hanno fatto scattare le perquisizioni nella prima sezione della Segreteria di Stato e proprio nell’Aif. L’operazione, autorizzata dal Pg vaticano, Gian Piero Milano, e dall’Aggiunto Alessandro Diddi, riguardava operazioni finanziarie sospette, compiute nel tempo, legate a compravendite immobiliari all’estero, in particolare a Londra. Un’operazione immobiliare da centinaia di milioni di euro in uno dei quartieri più esclusivi della capitale inglese, Chelsea, sarebbe stata conclusa con i fondi che dovevano essere destinati all’obolo di San Pietro. I reati ipotizzati vanno dalla corruzione alla truffa, passando per il peculato, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. Per questa vicenda, cinque dirigenti (tra i quali il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza) erano stati sospesi dall’incarico.

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