Trafficavano cocaina tra le scale e gli androni delle case popolari di via dell’Archeologia, nel quartiere di Tor Bella Monaca a Roma, con una sofisticata organizzazione che prevedeva turni, mansioni, vedette, pusher e licenziamenti immediati in caso di errori gravi. I carabinieri l’hanno ricostruita e 20 persone sono finite agli arresti. Tra loro anche tre donne.

A capo del gruppo che dettava legge nella difficile periferia della Capitale, nella ricostruzione degli investigatori, c’era il 29enne Vincenzo Nastasi detto “Bambo”. A Torbella per tutti era “o’ Principe“, come uno dei personaggi di Gomorra e, come tutti i capi di organizzazioni criminali, era temuto e spregiudicato. Due anni fa per il suo compleanno organizzò una grande festa con la partecipazione di un cantante neomelodico come “special guest” e pubblicò foto su Facebook nonostante in quel periodo fosse ai domiciliari, con divieto assoluto di comunicare con persone diverse da quelle con cui abitava. Per l’occasione fu preparata una torta in stile Gomorra, con la scritta “o’ Principe”. “Spicca la immagine della iconica torta di compleanno – scrive il gip Cinzia Parasporo, in un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare – rappresentativa del ruolo nell’ambito locale e della capacità criminale, con la scritta ‘o principè e una pistola (verosimilmente finta) alla cui base erano poste banconote di grosso taglio (500, 100 e 50 euro)”.

Base operativa e roccaforte del gruppo era una palazzina popolare lungo la strada. Dalle indagini dei carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina, è risultato che il giro d’affari dell’organizzazione era di circa 200mila euro al mese e sono stati registrati oltre 350 episodi di spaccio giornalieri. A fornire elementi utili alle indagini, per la prima volta a Tor Bella Monaca, due ‘collaboratori’ di giustizia.

Nel 2019 la Dda di Roma, coordinata da Michele Prestipino, ha portato a termine almeno 15 operazioni antidroga, culminate con oltre 160 arresti. “Grazie a Procura e a tutte le forze dell’ordine impegnate contro la criminalità Bene l’operazione anti-droga di questa mattina. A Tor Bella Monaca, a Centocelle e in tutti i quartieri di Roma le istituzioni sono unite per affermare sicurezza, legalità e cultura”, ha commentato la sindaca Virginia Raggi.

E intanto ieri sera la polizia ha arrestato Claudio De Witt, considerato dagli inquirenti un narcotrafficante di spicco della criminalità romana e latitante da un anno. I poliziotti erano da tempo sulle sue tracce e gli agenti della Sezione Antidroga lo hanno bloccato mentre rientrava nel suo rifugio: un lussuoso appartamento di uno stabile teatro nelle scorse settimane di un tentato omicidio.

De Witt era latitante da un anno per essere sfuggito all’arresto nell’ambito dell’indagine “Amico Mio” con cui sono finite in manette sei persone accusate di traffico di droga; indagine che lo indicava proprio come capo del gruppo che spacciava tra il quartiere Centocelle e San Cesareo, comune alle porte di Roma. Si era però reso latitante già nel 2011, quando dopo essere stato condannato a 12 anni per traffico internazionale di cocaina era scappato da una comunità terapeutica.

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