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Clima, proteste degli studenti contro lo sponsor. E la Royal Shakespeare Company chiude i rapporti con British Petroleum

I giovani attivisti, in prima linea per la difesa dell'ambiente, hanno scritto una lettera aperta alla compagnia per chiederle di non ricevere più finanziamenti dal colosso petrolifero. I direttori hanno accettato: si chiude una collaborazione che va avanti da otto anni. Ora, però, i biglietti per gli under 25 avranno un costo maggiore
Clima, proteste degli studenti contro lo sponsor. E la Royal Shakespeare Company chiude i rapporti con British Petroleum
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L’onda verde degli ambientalisti arriva anche a teatro: la Royal Shakespeare Company è stata costretta dalle mobilitazioni studentesche a chiudere i rapporti con lo sponsor Bp, alias British Petroleum, gigante dell’industria petrolifera. Una collaborazione che dura da otto anni e che si interromperà alla fine del 2019, con più di due anni di anticipo rispetto a quanto previsto.

Le proteste andavano avanti da mesi e hanno raggiunto il culmine in occasione degli scioperi delle settimane scorse, organizzati in tutto il mondo dagli attivisti che si ispirano a Greta Thunberg. I ragazzi hanno scritto una lettera aperta alla compagnia teatrale chiedendo alle scuole di sospendere le gite scolastiche lì indirizzate: “Vi scriviamo perché i vostri biglietti scontati a 5 sterline e destinati ai giovani dai 16 ai 25 anni sono sponsorizzati dalla compagnia Bp. Questo significa che noi ragazzi se vogliamo vedere nel vostro teatro uno spettacolo a un prezzo per noi abbordabile dobbiamo per forza aiutarvi a promuovere un’azienda che sta distruggendo il nostro futuro, colpendo il clima”. Non basta: “Potete essere certi che se continuate ad accettare i fondi dalla Bp verremo a Stratford-upon-Avon (la città di Shakespeare) non per vedere uno spettacolo, ma per inscenare qualcosa noi stessi”.

Parole che hanno convinto la compagnia, la cui risposta è arrivata presto. La decisione è stata presa in seguito a “un dibattito molto attento e spesso difficile”, si legge in una comunicazione congiunta da parte di Gregory Doran, il direttore artistico di Rsc, e Catherine Mallyon, direttore esecutivo. Che hanno aggiunto: “Nel mezzo dell’emergenza climatica, che riconosciamo, i giovani ci stanno chiaramente dicendo che lo sponsor di BP sta costituendo un ostacolo al loro desiderio di impegnarsi con Rsc. Non possiamo ignorare questo messaggio” sottolineando che “ascoltare i giovani e rispondere al loro modo di vedere il mondo è per noi centrale. Ogni anno, con gli spettacoli di Shakespeare, i ragazzi e i giovani con con cui ci relazioniamo sono 500mila“.

Attenzione però: la vittoria ottenuta dagli attivisti verdi potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, perché da adesso, la Rsc – a corto di finanziamenti – dovrà alzare proprio i prezzi di quei biglietti per gli under 25, che fino a poco fa costavano 5 sterline.

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