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Palermo, nasce “via Giornale L’Ora”: per la 1ª volta in Italia una strada dedicata a una testata

Per tutta la sua attività il quotidiano ha denunciato la mafia, che rispose colpendo la tipografia nel 1958 e uccidendo i cronisti Mauro De Mauro, Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato. Per loro, durante la cerimonia, è stata apposta una targa commemorativa
Palermo, nasce “via Giornale L’Ora”: per la 1ª volta in Italia una strada dedicata a una testata
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Ha raccontato la mafia, denunciandone sistema, azioni ed esponenti con inchieste e articoli. Ne ha anche pagato le conseguenze, durissime. Un attentato alla tipografia nel 1958 e l’uccisione di tre cronisti: Mauro De Mauro, Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato. Ma l’impronta del quotidiano L’Ora rimarrà indelebile, anche per le strade di Palermo: la testata, da adesso in poi, darà il nome a una via del capoluogo siciliano, la stessa dove ha avuto la propria redazione per gran parte del Novecento.

“È la prima volta in Italia che viene intitolata una strada ad un quotidiano: un messaggio importante per ricordare a tutti il ruolo di impegno civile che la stampa può rivestire nella nostra società”, scrive su Twitter il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella. La cerimonia di intitolazione di “via Giornale L’Ora” si è svolta in occasione dei dieci anni dalla morte del direttore storico Vittorio Nisticò. Erano presenti, fra gli altri, la vedova di Nisticò e Marcello Sorgi, presidente del “Comitato ex giornalisti de L’Ora”. Per i tre cronisti uccisi è stata apposta una targa commemorativa.

“La città”, ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando,”esprime gratitudine e fa memoria di giornalisti coraggiosi e liberi uccisi dalla mafia in anni terribili nei quali la mafia aveva il volto dello Stato e governava la città”. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza di coltivare il ricordo “per un giornale che per oltre novanta anni ha accompagnato la vita della città; un giornale espressione di impegno di privati come i Di Rudinì, i Florio ed i Pecoraino e di grandi giornalisti in tempi difficili sino agli ultimi anni del secolo scorso”.

“Questa intitolazione e la commossa partecipazione di tanti”, conclude il Sindaco,”è l’ennesima conferma del cambiamento culturale di una città dove la mafia, pur presente e pericolosa, è sempre più isolata dalla coscienza civile dalla azione amministrativa e dall’impegno delle Forze dell’ordine e della Magistratura”

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