Quanti significati ha la distanza ? Forse quella poca che ormai manca a Kia per raggiungere gli standard dei migliori costruttori tedeschi, inavvicinabili fino a cinque anni fa. Quella tra i vecchi schemi da costruttore coreano generalista e il coraggio di oggi, nel proporsi addirittura tra i suv compatti in stile coupé, forse l’ultima idea che può ancora vantare il design europeo.

E poi la distanza giusta che ci siamo presi noi, dopo le luci del Salone di Francoforte, per mettere nuova Kia XCeed sotto i riflettori che si merita. La nostra prova su strada ci ha ricordato che esiste ancora una “ingegneria dell’attenzione”, cioè un metodo funzionante per costruire vetture che piacciono, stanno bene in strada, offrono anche versioni ibride e permettono a chi le fabbrica di ragionare su listini avvicinabili per il pubblico. Kia XCeed ha un garanzia di 7 anni o 150.000 chilometri ed è disponibile a partire da 22.750 euro, con una promozione di lancio che permette di arrivare ad un prezzo di partenza di 18.500 euro.

Quanto poco è distante la nuova XCeed da Nissan Qashqai e soprattutto dal duo Volkswagen Tiguan e T-Roc? Poco, forse nulla. Bastano 439 cm di lunghezza per 149 di altezza e 182 cm di larghezza per disegnare una carrozzeria dal frontale forte, dal cofano piuttosto lungo e dalla linea del tetto che scende in modo molto più sfuggente di qualsiasi Kia vista finora. La sorella Sportage resta l’opzione più grande per la clientela famigliare classica, qui invece si gioca con cerchi fino a 18 pollici di diametro che riempiono passaruota molto muscolari, abbinati bene con quei 265 cm che passano tra le ruote anteriori e quelle posteriori.

Quanto questo sport utility sia una vettura riuscita con una vera logica, lo racconta bene un fatto. Per via del design, condivide solo le portiere anteriori con la berlina cinque porte Ceed, ma la posizione di guida ribassata è rassicurante proprio come quella di una media compatta, senza sacrificare la visibilità.

L’abitacolo ha un design sobrio all’insegna della sostanza, meno dell’esibizione. Plastiche solide e una ergonomia generale di strumenti e comandi che convince, a cui si aggiunge il cruscotto digitale Supervision con lo schermo di 12,3” che sostituisce la strumentazione dietro al volante, al debutto assoluto nel mondo Kia. Altro investimento intelligente è il sistema di infotainment UVO Connect, optional, con schermo da 10,25″ posizionato come un tablet al centro della plancia e capace di utilizzare una eSIM per connettersi alla rete e scambiare anche dati diagnostici della vettura con lo smartphone. Utilizza lo standard Bluetooth multi-connection per gestire due cellulari contemporaneamente, ed è compatibile con gli ecosistemi Android Auto e Apple CarPlay. Il lavoro fatto sull’interfaccia di navigazione del dispositivo, sui menù, sulle funzionalità e perfino quello grafico sulle icone, raccontano di come il gruppo Hyundai Kia abbia voluto darsi anche una vera riconoscibilità digitale, come visto fare finora solo dai marchi tedeschi e da Volvo, Jaguar e Land Rover.

Difetti? La visibilità posteriore, migliorabile come lo è sempre negli Sport Utility Coupé, anche se in questo caso il bagagliaio da 426 litri è più ampio di quello della Ceed, arriva ad una capienza massima di 1.378 abbattendo il divano posteriore, ma soprattutto ha una soglia di carico a 75 cm, piuttosto bassa e confortevole per una vettura che, lo ricordiamo, ha pur sempre una carrozzeria alta 18 cm dal suolo.

XCeed sarà disponibile con i turbo benzina 1.0 T-GDi da 120 Cv, 1.4 T-GDi da 140 Cv e e 1.6 T-GDi da 204 Cv, a cui si aggiunge il diesel 1.6 CRDI da 115 o 136 Cv. Eccetto il 1.0 T-GDi, tutte varianti che possono adottare il cambio manuale sei marce o l’automatico DCT sette marce doppia frizione. In più, il progetto XCeed nasce fin da subito con due colpi seri da assestare nei primi mesi del 2020. XCeed debutterà anche in versione Mild Hybrid MHEV 48V utilizzando il propulsore 1.6 diesel da 115 e 136 Cv, ma soprattutto punterà sulla versione plug-in hybrid, che adotterà una batteria da 8,9 kWh, un motore elettrico da 44,5 kW abbinato al benzina GDI 1.6 e cambio doppia frizione a 6 marce, per un totale di 141 Cv e 265 Nm di coppia, con un’autonomia elettrica fino a circa 60 km.

Gamma alla mano, potevamo fare scelte politicamente corrette fuori dalla logica di qualsiasi cliente di Spot Utility compatto, anche e sportivo. Invece abbiamo provato proprio la 1.6 CRDI diesel da 136 Cv con cambio automatico DCT a sette rapporti. Pragmatismo che in questo caso funziona. Il motore è sveglio e soprattutto progressivo, con una insonorizzazione dell’abitacolo disturbato solo dal rumore di rotolamento dei pneumatici da 18 pollici. Più che buono l’accoppiamento con una trasmissione automatica che passa le marce con la giusta dolcezza e una buona velocità, anche stona la mancanza delle leve di azionamento sul volante.

Il comfort c’è, ma l’andatura veloce è dietro l’angolo. A convincere davvero pensano le regolazioni delle sospensioni, di base le stesse della media Ceed. Per evitare l’aumento del rollio laterale per via della carrozzeria più alta, XCeed monta degli smorzatori idraulici, in sostanza dei tamponi che rendono molto più progressivo il lavoro degli ammortizzatori, e soprattutto più preciso lo sterzo, che davvero mostra i connotati di una auto da grandi per il modo in cui comunica anche le piccole sconnessioni pur mantenendo tutta la sensazione di direzionalità. E la distanza con i migliori diminuisce di conseguenza.

Kia XCeed 1.6 CRDI 136 Cv DCT – LA SCHEDA

Dimensioni: lunga 439 cm, larga 182 cm, alta 149 e con il passo di 265 cm

Motore: 1.598 cc cc turbo Diesel 4 cilindri da 136 Cv, omologato Euro 6d temp

Prestazioni: accelerazione 0-100 km/h, 10,1 sec. ; velocità max 198 Km/h

Consumi omologati nel ciclo misto: 5,2 l/100 km

Emissioni: 117 g/km di CO2

Prezzo: a partire da 22.750 euro (in promozione lancio da 18.500 euro)

Ci piace: Kia dimostra di aver capito gli incastri del mercato europeo degli Sport Utility. Design aggressivo con coda in stile coupé abbinato ad una posizione di guida rassicurate e non troppo rialzata, sospensioni che sono un compromesso davvero buono tra comfort e tenuta

Non ci piace: Visibilità posteriore limitata dalla porzione visibile del cristallo posteriore ma soprattutto dal montante posteriore, un problema che non riguarda soltanto le manovre. Migliorabile il divano posteriore, con inclinazione corretta dello schienale ma piano di seduta piuttosto cedevole. Elementi in plastica in corrispondenza dei cristalli posteriori non all’altezza della vettura.

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