“Sono felice di questo film, perché ha le caratteristiche per essere un film per tutti, che sa far ridere, pensare, anche un poco commuovere. Come regista riuscire a centrare una storia e un tono che possa coinvolgere persone completamente diverse è la soddisfazione più grande”: a parlare in prima persona è la regista milanese Laura Chiossone, che firma Genitori Quasi Perfetti, dal 29 agosto nelle sale. E’ il suo secondo lungometraggio dopo l’apprezzato esordio Tra cinque minuti in scena del 2013.

Ho incontrato Laura in un bar sottocasa sui Navigli – abitiamo vicinissimi – per farmi raccontare, davanti a un caffè, come nasce l’idea di realizzare questo film che affronta con tagliente e spietata ironia il difficile mestiere di genitori. Al centro di tutto l’organizzazione della festa di compleanno del piccolo Filippo (il bravissimo Nicolò Costa), che mette a confronto involontariamente mondi diversi, costringendo i vari genitori a togliersi quelle maschere sociali che vengono indossate con quotidiana ipocrisia. Basta solo una scintilla per far precipitare un tranquillo pomeriggio di festa.

Gli adulti sono costretti loro malgrado a mettere a nudo le proprie fragilità, le ansie, le manie a cui si sono aggrappati per compensare insicurezze e mancanza di equilibrio. L’incapacità di accettare le altrui sensibilità e abitudini porta inevitabilmente al conflitto, mentre i bambini stanno a guardare (ma non troppo) i genitori che si scontrano con le loro ossessioni, egocentrismo e tristi inadeguatezze.

Laura stessa è mamma di due figli piccoli e mi viene da chiederle quanto la sua esperienza personale la abbia condizionata durante la scrittura del film: “Posso dire che ne è stata la radice. La centratura del film sulla pazzia dei genitori di oggi deriva direttamente dal fatto che sono caduta in questa giostra divertente e folle dell’essere genitore”.

Genitori Quasi Perfetti è una storia tratta da una pièce teatrale di Gabriele Scotti e Gianna Coletti, sulla quale abbiamo lavorato insieme a Renata Ciavarino per trasformarla in un copione cinematografico a prova di bomba: tema forte e preciso, i genitori di oggi, un frame produttivo semplice, con unità di luogo e di tempo”. Uno dei punti di forza del film sono gli attori, generosi nel mettere al servizio dei rispettivi personaggi la propria esperienza privata. Tra loro spicca la protagonista Anna Foglietta, già consacrata in numerose commedie con ruoli brillanti.

Laura racconta divertita il loro primo incontro: “avevo bisogno di capire se era un’attrice disposta a mettersi in gioco, a fidarsi di me. Le ho chiesto se aveva voglia di provare una scena alla guida della mia macchina – una vecchia Subaru scassata e infangata – in mezzo al traffico di Milano. Ha accettato entusiasta. Una donna incredibile, di una forza e intelligenza ammirevoli. Non ha paura di niente”. Convince molto anche Paolo Calabresi: “non avevo dubbi che fosse l’attore perfetto per il ruolo di Aldo. Paolo ha la capacità di sfumature di toni, dalla risata alla tragedia, dei grandi attori della commedia italiana come Manfredi, Gassmann, Tognazzi”.

Completano il cast Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Radonicich, Francesco Turbanti, Paolo Mazzarelli e infine una Marina Occhionero magica e salvifica, capirete perché. Una commedia corale che a molti ha ricordato un Carnage all’italiana, con una storia che naviga tra diffidenze, egoismi e cattiverie del genere umano. “Non è un film di genere, ma sui generi” conclude Laura Chiossone. E noi aggiungiamo che porta vivacità e freschezza al nostro cinema. Un inatteso finale coloratissimo, con palloncini rosa e sulle note del Kobra della Rettore, ci regala un epilogo allegro e una gran voglia di cantare e ballare su tutti i problemi del mondo.

Ps: la prossima volta che volete organizzare una festa di compleanno a vostro figlio, pensateci!

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