L’ex sindaco di Teheran ed ex ministro iraniano, Mohammad Ali Najafi, è stato condannato a morte in primo grado per l’omicidio, a fine maggio, della moglie, l’attrice Mitra Ostad. Assassinio che lo stesso Najafi aveva poi confessato in diretta tv adducendo problemi familiari: “Litigavo spesso con mia moglie, volevo divorziare ma lei non era d’accordo, poi oggi mi è partito accidentalmente un colpo dalla pistola e l’ho uccisa”, aveva detto. A dare la notizia della decisione del Tribunale è stato il portavoce della magistratura della Repubblica Islamica, Gholamhossein Esmaili, citato dalla tv di Stato. 

La sentenza è arrivata in poco più di due mesi: Najafi era stato arrestato a maggio dopo essersi costituito confessando di aver ucciso Ostad sparandole all’interno della loro abitazione. Adesso, l’ex ministro del governo guidato da Hassan Rohani potrà presentare ricorso entro 20 giorni. La difesa tenterà di portare alla corte le prove dei presunti tradimenti della moglie, indicati da Najafi come movente dell’omicidio. Secondo le leggi iraniane, infatti, un uomo può uccidere sua moglie se ha le prove di un suo “rapporto illegale”.

Eletto primo cittadino della capitale iraniana nell’agosto del 2017, il 67enne riformista si era dimesso l’aprile seguente dopo le critiche degli ultraconservatori per un video che lo mostrava a una cerimonia dove alcune studentesse avevano ballato.

Foto: Tasnim News Agency

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