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5 per mille, ecco come scegliere a chi destinare una quota dell’Irpef. Resta il nodo del tetto fissato a 500 milioni - 3/6

Le possibilità sono molteplici, dalle associazioni di volontariato a quelle sportive dilettantistiche. Il cittadino deve solo firmare nel riquadro della categoria scelta nella dichiarazione dei redditi, indicando il codice fiscale del beneficiario. Lo scorso anno a fare la parte del leone sono state Airc, Emergency e Msf
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La ricerca scientifica

La seconda possibilità che l’Agenzia delle Entrate dà è quella di donare il 5 per mille alla “ricerca scientifica e delle università”. La lista delle possibilità anche in questo caso è ampia e comprende svariate tipologie di enti, dagli Istituti di ricerca, alle università, fino ad alcune fondazioni. Proprio una di queste, l’Airc, cioè l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, lo scorso anno ha ricevuto il maggior numero di donazioni, arrivando ad incassare circa 65 milioni dal 5 per mille. In testa alle università, invece, c’è il Campus Biomedico di Roma, che, con oltre 800mila euro di donazioni, nonostante sia privata e abbia solo 25 anni di vita, supera università storiche come Bologna e Milano. Escludendo le grandi Ong, comunque, la ricerca scientifica occupa le posizioni più alte nella classifica dei principali beneficiari. Ad esempio la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro ha ricevuto 10 milioni di euro e l’Istituto europeo di oncologia circa 7 milioni. In generale, comunque la ricerca scientifica ha anche un altro primato: è il campo più scelto dai contribuenti che firmano senza indicare un codice fiscale preciso. In totale lo scorso anno le “non preferenze” hanno rappresentato il 68% del totale. In questo caso il 5 per mille viene redistribuito a tutti i soggetti della categoria.

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