La ricerca sanitaria

Anche gli enti di ricerca sanitaria sono stati inseriti, fin da subito, tra i beneficiari del 5 per mille. I fondi in questo caso vengono utilizzati direttamente dalle strutture, individuate e vigilate dal Ministero della salute, per attività di ricerca subito disponibili per il malato, ma anche per le diagnosi precoci e per la cura di malattie rare. A differenza della ricerca scientifica, che ha una visione più a lungo termine, qui le risorse sono immediatamente messe in campo per migliorare la condizione di cura dei pazienti. Tra gli enti che ne beneficiano ci sono gli Istituti di ricovero e di cura a carattere scientifico, ma anche l’Istituto Superiore di Sanità, o l’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali. Iscritte, ad esempio, anche le regioni, a cui è quindi possibile fare una donazione. Numerosi anche gli ospedali, come il Bambino Gesù di Roma o il San Raffaele di Milano. In tutto sono 105 i beneficiari iscritti quest’anno nella lista. Esattamente come gli altri enti, compresi quelli già citati del mondo non profit e quelli della ricerca ricerca scientifica, anche in questo caso le realtà che percepiscono più di 20mila euro sono tenute a dimostrare, in modo chiaro e dettagliato, l’impiego delle somme percepite redigendo un apposito rendiconto ed una relazione illustrativa.

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