Quella che vedete è una Seabin, ovvero una sorta di pattumiera che serve per ripulire il mare dalla plastica. E’ tenuta a galla da una boa e contiene un dispositivo che pompa all’interno 25 mila litri d’acqua all’ora ed è capace di “catturare” un chilo e mezzo di detriti plastici al giorno, ovvero oltre mezza tonnellata all’anno. In particolare, ad essere inglobate sono microplastiche fino a 2 milimetri di diametro e microfibre fino a 0,3 millimetri, cioè proprio quelle che ingerite dai pesci ne provocano la morte. Di questi dispositivi ne sono stati sistemati una quindicina nelle località di mare di tutta Italia, per iniziativa di Volvo ( in collaborazione con Lifegate) e dei suoi concessionari nella penisola (Marina di Varazze, Marina di Cattolica, Venezia Certosa Marina, Rimini, Capri, Pescara e Polignano a Mare, più quelle già programmate entro fine a Gaeta, La Spezia, Cesenatico, Como, Rimini, Marina di Ravenna, Cagliari, Lago di Garda, Gallipoli e Viareggio), e presto potrebbero arrivare anche nelle metropoli, se è vero che la filiale italiana del marchio svedese ha in animo di piazzarne una anche nella darsena di Milano, d’accordo col sindaco Sala. L’iniziativa è la trasposizione nazionale di un progetto nato dalla casa madre svedese, sposato in pieno dall’AD di Volvo Italia Michele Crisci: “Sostenibilità e rispetto per l’ambiente siano doveri imprescindibili per ciascuno di noi. Quanto stiamo facendo è la dimostrazione di come l’approccio di Volvo ai temi della sostenibilità sia ad ampio raggio. Non si tratta solo di costruire auto che inquinano il meno possibile, grazie ad esempio all’elettrificazione. La sfida per un’azienda moderna che voglia contribuire concretamente a un futuro sostenibile si gioca su più fronti e coinvolge ogni aspetto che possa compromettere l’equilibrio del sistema di cui facciamo parte”.

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