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Amici 2019, parla il vincitore. Il tenore Alberto Urso: “Mi inchino a Il Volo”. Quali le differenze tra lui e i tre tenorini?

La lirica-pop in Italia è rappresentata da tre coetanei di Alberto ossia Piero, Gianluca e Ignazio de Il Volo, che proprio quest'anno tagliano il traguardo di dieci anni di carriera. Si è affacciato anche un figlio d'arte: Matteo Bocelli. Come si vede Alberto in mezzo a queste realtà già definite, c'è ancora spazio nel mercato discografico? “Loro hanno fatto una carriera magnifica. Io sono ancora agli inizi e mi sento confuso"

di Andrea Conti

Emozionato, frastornato, confuso ma felice. Alberto Urso, il tenore fresco vincitore di “Amici di Maria De Filippi”, ha fatto la sua prima apparizione pubblica, in veste di ospite, ai Seat Music Awards, all’Arena di Verona. Il debutto al tempio della Lirica ha scosso non poco il cantante che si è emozionato, sia alle prove che durante la diretta su Rai Uno. Alberto, dopo la proclamazione della vittoria al talento show, è risalito in classifica dal quarto al primo posto, complici anche i primi instore strapieni. In tre settimane di permanenza nella classifica (il disco è uscito il 10 maggio, quando ancora era in corso “Amici”), non è ancora arrivata alcuna certificazione, c’è da scommettere che qualche segnale incoraggiante arriverà lunedì prossimo. Questo vuol anche dire che il “fenomeno Alberto” va in controtendenza rispetto agli streaming, che ormai fanno la parte del leone nel conteggio delle classifiche Fimi. In questo caso, infatti, la “spinta” in avanti dell’album di “Solo” è data dalla vendita del supporto fisico.

Dopo l’esibizione sul palco dell’Arena con il singolo “Accanto a te”, scritto da Giordana Angi, la collega arrivata al secondo posto, Alberto ci svela il suo stato d’animo: “Non riesco ancora a crederci, è stata una emozione unica, un batticuore fortissimo. Onestamente non avrei mai immaginato di arrivare fino a qui all’Arena di Verona”. Il tenore ha ben chiara la sua direzione artistica: “Non voglio chiudere nessuna porta e voglio spaziare in tutti i generi musicali. Come già ho fatto ad Amici, voglio cimentarmi nella lirica come nel pop”.

Post vittoria, il pensiero va alla famiglia: “Mi ha sempre aiutato e ha fatto un sacco di sacrifici per sostenermi. Dopo la mia partecipazione a ‘Ti lascio una canzone’ ho studiato molto e sono entrato in contatto con alcuni professori importanti che mi hanno aiutato e messo nella giusta via”. Con i soldi vinti l’obiettivo è ancora studiare: “Voglio migliorare nel canto e vorrei anche imparare la lingua inglese. Sono all’inizio di tutto, ancora devo fare tanti sacrifici e a 70 anni mi vedo ancora lì a studiare canto. Non mi fermerò mai”.

La lirica-pop in Italia è rappresentata da tre coetanei di Alberto ossia Piero, Gianluca e Ignazio de Il Volo, che proprio quest’anno tagliano il traguardo di dieci anni di carriera. Si è affacciato anche un figlio d’arte: Matteo Bocelli. Come si vede Alberto in mezzo a queste realtà già definite, c’è ancora spazio nel mercato discografico? “Loro hanno fatto una carriera magnifica. Io sono ancora agli inizi e mi sento confuso. Devo ancora mettere a fuoco delle cose. Però non posso che inchinarmi davanti a Il Volo, devo imparare dalla loro esperienza e rubare le loro cose belle, in senso positivo, come l’interpretazione”.

A bocce ferme e dopo gli instore ci sarà da fare il punto della situazione sulle prossime mosse artistiche e professionali: “Anzitutto spero di collaborare con tanti artisti, vorrei cantare nei teatri con l’orchestra. Sarebbe una cosa pazzesca e un grande show con 60 elementi! Per me sarebbe un sogno ad occhi aperti”. Insomma Alberto ha preso la rincorsa e non ha alcuna intenzione di mollare nemmeno per un secondo: “Finché la passione della musica sarà dentro di me, canterò”. Intanto il tenore porta a casa l’applauso finale dell’Arena di Verona con standing ovation al termine della sua esibizione. Che sia di buon auspicio.

 

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