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Tg2, i rappresentanti sindacali dei giornalisti si dimettono. Ma smentiscono legami con la diffida dell’Agcom

Filippo Golia e Gabriele Lo Bello spiegano di ritenere "di non essere più sufficientemente rappresentativi rispetto al corpo redazionale". Nei giorni scorsi hanno fatto discutere l'accusa di violazione della par condicio, il caso diplomatico con la Svezia per la presunta applicazione della Sharia e l'intervista post elettorale a Salvini
Tg2, i rappresentanti sindacali dei giornalisti si dimettono. Ma smentiscono legami con la diffida dell’Agcom
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Una settimana fa era arrivata la diffida dell’Agcom per violazione delle norme sulla par condicio in vista delle Europee contestando la messa in onda di “servizi incompleti, parziali e non obiettivi”. Pochi giorni fa è scoppiato un caso diplomatico con la Svezia per un servizio sulla presunta applicazione della Shari’a nel Paese nord europeo, smentita dall’ambasciata. Ora i rappresentanti sindacali (cdr) del Tg2 annunciano le proprie dimissioni. Nella loro nota, Filippo Golia e Gabriele Lo Bello spiegano di ritenere “di non essere più sufficientemente rappresentativi rispetto al corpo redazionale” e smentiscono “ogni ricostruzione diversa dal contenuto di questo comunicato”.

Lunedì aveva fatto discutere un’intervista a Matteo Salvini in cui una giornalista del tg della seconda rete Rai ha interpellato il vicepremier e leader leghista parlando di “risultato straordinario” e chiosando: “Oltre il 34 per cento, mai raggiunto da Forza Italia e mai raggiunto nemmeno nell’84 dal Pci che sull’onda emotiva della morte di Berlinguer raggiunse oltre il 33”.

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