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Turchia, il voto di Istanbul sarà ripetuto: decade il sindaco. Commissione dà ragione al ricorso del partito di Erdogan

I giudici accolgono la richiesta della forza politica del presidente che aveva perso il governo della metropoli sul Bosforo dopo 25 anni. Un primo riconteggio aveva dato ragione al primo cittadino eletto, oppositore del capo di Stato. Il vicepresidente del Chp, il principale partito di opposizione in Turchia, ha affermato: "Vincere contro l’Akp è illegale. Questo sistema è pura dittatura"
Turchia, il voto di Istanbul sarà ripetuto: decade il sindaco. Commissione dà ragione al ricorso del partito di Erdogan
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La Commissione elettorale suprema della Turchia ha deciso a maggioranza (sette voti contro quattro) la ripetizione del voto amministrativo del 31 marzo scorso a Istanbul dopo la vittoria del candidato sindaco dell’opposizione Ekrem Imamoglu, che si era insediato tre settimane fa. Con una decisione non appellabile, gli undici giudici hanno accolto i ricorsi per presunti brogli presentati dalle forze a sostegno del candidato del partito del presidente Recep Tayyip Erdogan. Le elezioni municipali in Turchia, ultimo voto prima delle presidenziali del 2023, avevano visto le due principali città – Istanbul e Ankara – conquistate dalle opposizioni. Il partito del presidente aveva però annunciato ricorso per irregolarità. La reazione del vicepresidente del Chp, il principale partito di opposizione in Turchia, non si è fatta attendere. Onursal Adiguzel ha infatti affermato: “Vincere contro l’Akp è illegale. Questo sistema che annulla la volontà della gente e ignora la legge non è per niente democratico, né legittimo. È pura dittatura“.

Il ricorso presentato dall’Akp è stato sostenuto dagli alleati del partito nazionalista Mhp, convinti che nella città sul Bosforo abbiano votato 40mila elettori che non ne avevano il diritto. Il partito presidenziale aveva perso il governo della metropoli sul Bosforo dopo 25 anni e ha contestato supposte irregolarità sia nel conteggio delle schede che nell’inserimento dei risultati nel sistema elettronico. Segnalate dal partito anche discrepanze tra gli elettori registrati e il numero dei voti espressi oltre alla scelta dei presidenti di seggio e a presunti legami di alcuni funzionari con il predicatore islamico Fetullah Gulen. L’ultimo primo ministro turco Yildrim prima del referendum del 2018 aveva perso secondo i primi conteggi. Ma aveva annunciato che “tutti avrebbero dovuto accettare” la decisione. Nel fine settimana anche Erdogan era tornato a sostenere, dopo alcune prese di posizione più prudenti. che “i cittadini chiedono che questa elezione deve essere ripetuta”. Imamoglu aveva ricevuto formalmente il mandato di sindaco 20 giorni fa dopo un riconteggio di schede durato quasi tre settimane. Si tornerà a votare il 23 giugno prossimo.

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