Negli ultimi decenni è cresciuto il dibattito sui rischi connessi alle informazioni che ognuno di noi pubblica ogni giorno su internet. L’Associazione Chiamamilano propone una serata insieme ad alcuni dei massimi esperti nazionali della questione. L’appuntamento è lunedì 6 maggio a Milano, ore 20.30, in via Laghetto 2.

“Ogni minuto, nel mondo, vengono fatte 3,7 milioni di ricerche su Google. Ogni minuto, nel mondo, si guardano oltre 4 milioni di video su Youtube. In 60 secondi vengono pubblicati su Twitter 481mila tweet; vengono effettuati 973mila login su Facebook; si scorre la pagina di Instagram 174mila volte. Immettere informazioni nel web è facilissimo: ma se volessimo rimuoverle? Internet è diventato un archivio unico nel suo genere, nel quale ogni cosa si conserva e niente si dimentica. La giurisprudenza, tuttavia, riconosce il “diritto all’oblio”, cioè il diritto a non restare esposti a tempo indeterminato ai danni che la reiterata pubblicazione di una notizia può arrecare alla reputazione. Ma ciò viene effettivamente garantito? Come è possibile realizzarlo concretamente? L’istituto della riabilitazione ha ancora un senso o è un “fine pena mai”?”

Ne discuteranno: Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Umberto Ambrosoli, avvocato, Marta Staccioli, consulente legale di Google, Gherardo Colombo, ex magistrato, Camillo Milko Pennisi, ex consigliere comunale e socio Sulleregole. Introduce Milly Moratti, presidente dell’Associazione ChiAmaMilano e modera l’incontro il direttore de Ilfattoquotidiano.it Peter Gomez. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

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Diritto all’oblio, Gomez: “Per fare politica occorre essere vergini, giusto non cancellare chi ha commesso reati e si ricandida”

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