“Faccio una confessione, c’è un articolo che non ho voluto scrivere. Guardando i dati della mortalità infantile in Grecia mi sono accorto che facendo tutti i calcoli con la crisi sono morti 700 bambini in più di quanti ne sarebbero morti se la mortalità fosse rimasta quella di prima della crisi. La crisi e il modo in cui è stata gestita ha avuto questo effetto drammatico e ci sono altri dati che confortano questa mia conclusione, come i bambini nati sottopeso“. Così Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera, presentando su Tv2000 il suo nuovo libro ha raccontato di aver scelto di “censurare” la notizia dell’impatto di crisi e misure imposte dalla Troika sulle morti infantili.
“Adesso nel libro lo scrivo e lo racconto in dettaglio”, ha spiegato il giornalista, che fa parte del Gruppo di alto livello di 39 esperti per la lotta alle notizie false e alla disinformazione online della Commissione europea. “Ho deciso allora di non scrivere perché il dibattito in Italia è avvelenato da antieuropei pronti a usare qualsiasi materiale come una clava contro l’Europa e quello che rappresenta, cioè la democrazia fondata sulle istituzioni e sulle regole. Mi sono detto, se scrivo questo vengo strumentalizzato dagli antieuropei e ostracizzato dagli altri, la sostanza del problema si perde e dovrei perdere tempo a difendermi da attacchi sui social e non”.
Nel 2014 la rivista Lancet ha pubblicato uno studio sull’impatto della crisi – prima ancora che dei piani di austerità varati a partire dal 2010 – sulla salute della popolazione ellenica, in cui si leggeva tra l’altro che “tra 2008 e 2010 c’è stata una inversione del calo di lungo periodo nel tasso di mortalità infantile, che è aumentato del 43% con aumenti sia delle morti neonatali sia post-neonatali”. Il tasso di mortalità infantile, calcolato come numero di morti nei primi 12 mesi di vita su 1000 nati vivi, è passato nel corso di quel biennio da 2,65 punti a 3,80, ma nel biennio successivo è tornato a calare scendendo a 2,92, mentre quello di mortalità dei bambini sotto i 5 anni è salito da 3,32 a 4,47 nel 2010 e sceso a 3,68 nel 2012 (vedi tabella). In termini assoluti, nel 2010 sono morti 436 bambini sotto l’anno di età, contro i 314 del 2008. Nel 2012 il numero cala a 293. Dello studio ha dato conto all’epoca il magazine del Corriere, Sette.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez