Botta e risposta vivace a Otto e Mezzo (La7) tra la conduttrice della trasmissione, Lilli Gruber, e Francesca Donato, candidata della Lega alle elezioni europee, sull’alleanza tra il partito di Salvini e i Paesi di Visegrád.

La Lega in Europa ha come migliori alleati i peggiori nemici dell’Italia – chiede la giornalista alla presidente di EurexitL’Ungheria di Orban e il gruppo di Visegrád, come sappiamo, rifiutano le quote di migranti e sono inflessibilissimi sui nostri conti pubblici. Come fate a spiegare agli italiani che siete amici dei nostri peggiori nemici?”.

Donato risponde: “La Lega è un partito sovranista, nel senso che mira alla tutela dei cittadini anziché alla tutela delle lobby, che oggi comandano in Europa attraverso la Commissione Europea. Le iniziative legislative sono della Commissione Europea e non del Parlamento: questo è il primo vulnus di democrazia. Dalla Commissione Ue arrivano leggi che spesso sono assolutamente contrarie agli interessi dei cittadini dei Paesi membri, cittadini che eleggono i parlamentari europei. La pensiamo così non solo noi della Lega, ma anche gli altri Paesi sovranisti, che magari su alcune posizioni specifiche hanno pensieri diversi dai nostri, ma sui principi fondamentali la pensano come noi”.
E aggiunge: “Se, quindi, noi riusciremmo ad arrivare almeno con una quota del 33%, potremo rompere la possibilità di far passare in Ue delle leggi che arrivano dalla Commissione e che sono contrarie ai diritti dei cittadini. In questo modo, potremo restituire un minimo di democrazia a questa istituzione”.

Gruber ribatte: “Non mi ha risposto alla domanda: come pensate di essere sovranisti con i vostri alleati sovranisti che su tutte le richieste italiane dicono di no?”.
“L’ho appena detto – replica Donato – Siamo tutti sovranisti, è ovvio che ognuno di noi vuole dare importanza ai propri cittadini”.
“No, non me l’ha detto – replica la conduttrice – Vorrei anche ricordare che la Commissione Europea altro non è che una serie di commissari che sono stati decisi e nominati dai governi dei Paesi membri della Ue”.
La democrazia non si fa con le nomine“, controbatte Donato.
“Ah, no? – insorge Grube – Risponda alla mia domanda”.
Ci vuole il suffragio universale diretto per avere la democrazia – risponde Donato – E i commissari europei non sono eletti, quindi non rappresentano i cittadini”.

Interviene Benedetto Della Vedova, candidato di +Europa alle Europee, che definisce “bufala” il vulnus democratico in Ue denunciato da Donato.
E la leghista ribatte: “Tutti i giuristi, molti giuristi europei la pensano come me. Non è una cosa che mi sono inventata io”.
“No, non è vero – ammonisce Gruber – Se valesse questo principio che lei ha enunciato, allora dovreste sfiduciare e cacciare subito il premier Conte, che non è stato eletto da nessuno. Questo solo per ricordare i principi della democrazia rappresentativa“.

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