I consumatori europei comprano sempre meno PC, almeno stando ai dati collezionati dalla società di ricerche di mercato Context, che scatta la fotografia aggiornata delle consegne del mercato PC in Europa occidentale nei primi tre mesi del 2019. Complessivamente il calo registrato è pari al 2,4%. In Italia si registra un +16,4% nell’ambito dei PC destinati alle aziende e un -5,8% per quelli diretti ai consumatori finali.

La marcata differenza fra i due dati è dovuta al fatto che i consumatori continuano a contenere la spesa per l’acquisto di un PC, principalmente perché, con lo smartphone e il tablet a disposizione, sentono poco l’esigenza di un computer nuovo. In compenso, le aziende continuano a rinnovare il parco macchine, soprattutto per la fine del supporto delle vecchie versioni di Windows. La conseguenza è che le vendite di computer aziendali salgono in quasi tutti i paesi.

Nella tabella di questa pagina non è incluso il dettaglio che distingue PC desktop e notebook: in ambito aziendale, le vendite di notebook sono aumentate del 6,6%, quelle dei desktop sono cresciute dello 0,6%. Sintomo del fatto che il lavoro in mobilità è sempre più diffuso e che la versatilità è ampiamente richiesta.  A crescere più di tutti i settori sono state le workstation (+11,3% notebook, +4,9% desktop), prodotti potenti e costosi ideati per professionisti della grafica, architetti, registi e chiunque in generale necessiti di una potenza di elaborazione eccezionale, anche e soprattutto in ambito grafico.

Guardando i marchi, HP e Lenovo sono i primi due produttori in Europei, seguiti da Apple, Asus e Dell.

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