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Elezioni Finlandia, via alle negoziazioni dei socialdemocratici. Altrimenti toccherà alla coalizione di destra già al governo

Complessivamente 76 seggi sono legati ad un area di centro-sinistra mentre 92 sono di centro-destra. La maggioranza più probabile appare quella formata da Socialdemocratici, Partito di Coalizione Nazionale, Verdi e Partito Popolare svedese. Altrimenti di nuovo spazio a "Veri Finlandesi" con Partito di Coalizione Nazionale e Partito di Centro
Elezioni Finlandia, via alle negoziazioni dei socialdemocratici. Altrimenti toccherà alla coalizione di destra già al governo
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Le elezioni finlandesi hanno delineato un quadro molto frammentato, situazione favorita del resto dal sistema proporzionale. Hanno vinto i socialdemocratici seguiti però dai sovranisti alleati di Matteo Salvini. Complessivamente 76 seggi sono legati ad un area di centro-sinistra mentre 92 sono di centro-destra. Si profilano quindi due alleanze di governo: una di sinistra guidata dai socialdemocratici, vincitori delle elezioni ma con appena uno 0,2% di vantaggio sulla formazione dei “Veri Finlandesi”, oppure la versione 2.0 del governo precedente con la guida ai sovranisti al posto che al Partito di Centro dell’ex premier Juha Sipilä.

La maggioranza più probabile appare però essere quella formata da Socialdemocratici uniti a Partito di Coalizione Nazionale, Verdi e Partito Popolare svedese. Tuttavia, nulla è scontato. La sinistra potrebbero trovarsi ancora all’opposizione se i negoziati non dovessero andare a buon fine. In quel caso la formazione di governo possibile sarebbe formata (e guidata) dal partito dei “Veri Finlandesi”, dal Partito di Coalizione Nazionale e dal Partito di Centro dell’ex primo ministro Juha Sipilä. Sempre che quest’ultimo accetti di formare un governo identico al precedente. Che non gli ha portato grandi vantaggi elettorali.

La lettera dei socialdemocratici a tutti i partiti
Dopo il voto la situazione appare complessa, scrivono i media locali. Non solo per la distribuzione equilibrata dei seggi ma anche a causa dell’intensa agenda che attende il governo: sono in programma la riforma sociale e della salute (che aveva fatto dimettere il premier) oltre a quella della sicurezza sociale. I socialdemocratici hanno puntato molto sulla lotta al cambiamento climatico e sulla difesa del welfare finlandese, uno dei più espansivi al mondo. Il leader socialista ed ex ministro delle Finanze Anti Rinnen ha annunciato che manderà una lettera a tutti i leader di partiti inerente una lista di temi, inclusi i valori fondanti della singola forza politica. Tra questi partiti, come riporta il quotidiano Helsingin Sanomat, sceglierà con quali “provare a formare un governo“.

Le due alleanze possibili
La sinistra – se rimarrà unita con il suo bottino di 76 seggi – dovrà trovare i restanti 24 che le mancano per ottenere la maggioranza: due sono quindi le possibili alleanze. O con il Partito di Coalizione Nazionale oppure con il Partito di Centro. Il primo ha fatto sapere di essere disposto a negoziare indifferentemente da quale partito lo chiederà. Quindi sia con i Socialdemocratici sia con i “Veri Finlandesi” di destra. Contraddicendo quanto dichiarato prima di andare alle elezioni. Prima del voto, ben 5 leader di partito avevano riferito all’ Helnsinki Times che non sarebbero entrati in coalizione con i sovranisti dei “Veri Finlandesi”. Tra questi tutte le forze di sinistra, dai socialdemocratici ai Verdi fino all’Alleanza di Sinistra, cui si aggiungevano il Partito di Coalizione Nazionale e il Partito Popolare Svedese.

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