La meccanica quantistica potrebbe essere la chiave di volta per rendere sicure le comunicazioni in Europa. L’idea è talmente fondata che ieri membri della Commissione Europea, dell’Agenzia Spaziale Europea e altri anti e aziende hanno sottoscritto un accordo tecnico di collaborazione. L’obiettivo è realizzare quella che in gergo tecnico si definisce QCI (Quantum Communication Infrastructure), ossia un’infrastruttura quantistica per le comunicazioni che rappresenterà il futuro delle comunicazioni ultra sicure nel Vecchio Continente.

La meccanica quantistica è grossomodo una teoria della Fisica che descrive il comportamento della materia in scala atomica e subatomica. Oltre che per lo studio di fenomeni fisici, questa teoria ha molte applicazioni pratiche. Una è la Quantum Key Distribution (QKD), una tecnologia che utilizza i principi della meccanica quantistica per crittografare dati. Come? Combinando componenti presenti sulla terra e nello Spazio. Perché? Perché gli esperti stimano che il suo impiego aumenterebbe significativamente le capacità dell’Europa in materia di sicurezza informatica e comunicazioni.

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L’accordo è stato siglato dai rappresentanti del DG Connect (Directorate‑General for Communications Networks, Content and Technology) della Commissione europea, da quelli dell’Ente Spaziale europeo (ESA) e dai rappresentati del DG Grow (Directorate-General for Internal Market, Industry, Entrepreneurship and SMEs).

L’infrastruttura da realizzare dovrebbe costituire una sorta di “Quantum Internet” europeo. L’ESA ha in carico la realizzazione della componente spaziale, nota come SAGA (Security And cryptoGrAphic mission), costituita da sistemi di comunicazione satellitare quantistica con portata terrestre. La componente terrestre è invece di responsabilità di DG Connect, e dovrebbe essere composta da una serie di reti di comunicazione quantistica tra infrastrutture critiche, siti di comunicazione e dati sensibili in Europa. Le due parti ovviamente dovranno essere interconnesse e combinate, al fine di garantire la copertura di tutti gli Stati dell’Unione.‎

Roberto Viola, direttore generale della DG Connect, ha dichiarato che “la comunicazione quantistica ha il potenziale per proteggere i dati sensibili e l’infrastruttura digitale dell’UE negli anni a venire. Oggi la DG Connect sigla un accordo tecnico con l’Agenzia spaziale europea per preparare un’infrastruttura di comunicazione quantistica sicura end-to-end che, oltre alla sicurezza informatica, potrebbe essere utilizzata per molte applicazioni e servizi utili, quali firme digitali, autenticazione”.

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Il progetto nasce da lontano, perché la prima fase dell’impiego di tecnologie quantistiche prese il via nell’ottobre 2018, quando la Commissione europea avviò un’iniziativa decennale di 1 miliardo di euro. Un risultato è che DG Connect intende lanciare entro l’estate un progetto pilota atto a verificare il potenziale del QKD nel raggiungimento di un alto livello di sicurezza all’infrastruttura digitale europea. Il progetto incasserà 15 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del programma Horizon 2020 e sarà un trampolino di lancio per la realizzazione di un QCI in Europa. Il progetto pilota verificherà inoltre l’interoperabilità delle componenti quantistiche di diversi fornitori, e affronterà la fattibilità dello sviluppo di una QCI su vasta scala. Un ulteriore obiettivo è la certificazione di standardizzazione e sicurezza delle soluzioni di comunicazione sicure basate su QKD.

Oltre ai problemi di sicurezza, la QCI stimolerebbe un mercato in cui gli attori industriali dell’Unione europea potrebbero diventare leader nel campo delle comunicazioni quantistiche, incoraggiando lo sviluppo di nuove tecnologie innovative, consentendo al contempo di consolidare ed espandere la leadership scientifica dell’Europa e l’eccellenza nella ricerca quantistica, migliorando anche l’autonomia strategica dell’Europa in questo settore.

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