Congresso della Famiglia a Verona? È vergognoso che il mio Comune abbia dato il suo marchio, cioè quello della più importante istituzione vicina ai cittadini, a un convegno dove ci sono relatori che hanno usato parole agghiaccianti contro la dignità umana, contro le donne, contro gli omosessuali e contro gli uomini in generale. È agghiacciante che si dia il marchio pubblico a un tale evento”. Sono le dure parole pronunciate ai microfoni di “Un giorno da ascoltare”, su Radio Cusano Campus, da Mauro Bonato, il capogruppo della Lega al Consiglio Comunale di Verona, dimessosi in aperto dissenso contro il tredicesimo Congresso delle Famiglie, che si terrà nella città scaligera dal 29 al 31 marzo. All’evento, sostenuto da associazioni antiabortiste e contro i diritti Lgbtqi+, prenderanno parte il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e altri rappresentanti istituzionali.

Bonato è tranchant: “Se questi signori avessero voluto fare un convegno di questo tipo, avrebbero potuto farlo tra i loro fan e nessuno avrebbe polemizzato. Il fatto che il congresso abbia questo marchio pubblico non va bene. Mi distacco dal pensiero della Lega? Non mi interessa. Io sono una persona libera e dico quello che penso. Il mio partito mi ha candidato alle comunai, ben sapendo che ero una persona libera, quindi poteva fare a meno. Io sono stato eletto e dico quello che penso. Punto. La mia candidatura, in realtà, nasce così: siccome non sapevano come riempire le liste, mi hanno chiesto di candidarmi per rappresentare il volto della prima Lega – spiega – Io provengo dalla Liga Veneta del 1990, nata per fare le battaglie sull’autonomia con il massimo rispetto della persona umana, governata da Marilena Marin, paladina dei diritti civili, quando questi buzzurri non sapevano nemmeno che cosa fosse la Lega. Ultimamente Salvini ha personalizzato il partito, ma c’è da dargli atto che ha portato la Lega dall’8% al 30%. Chi sono i buzzurri? Questi signori che organizzano il convegno“.

E rincara: “Ma avete letto il programma del convegno? Che cavolo di roba è? Se si tratta il tema della famiglia, innanzitutto bisogna parlare delle famiglie “singole”. Più del 60% delle famiglie è formata da solo un genitore. Quindi, prima dovrebbero occuparsi dei diritti della singola persona, perché le famiglie del Mulino Bianco con padre, madre e figli non esistono. L’esistenza di altre tipologie di famiglie è una realtà. Al convegno addirittura fanno arrivare un signore, che vuole proporre una sorta di meccanismo legislativo per rendere indissolubile il matrimonio a livello legale. Ma che roba è?”.

Bonato prosegue: “Dopo le conquiste che abbiamo ottenuto, come il divorzio e la legge sull’aborto, ora arrivano questi che vogliono obbligare le persone sotto lo stesso tetto se non vanno d’accordo. E’ giusto che ci si separi se non si sta più bene insieme, come è giusto che si divorzi. Sembrava un fatto assodato, ma evidentemente così non è. Questi signori che si sono dati appuntamento a Verona e soprattutto i relatori di questo congresso vorrebbero tornare al periodo storico venuto prima delle lotte e conquiste sociali ottenute negli anni nello Stato italiano. Mi pare pure che qualche organizzatore ha esaltato il Medioevo. Tutto questo è allucinante“.

Il politico commenta poi il plauso di tanti internauti nei suoi confronti sui social: “Ne sono molto felice, ma sono solo una persona normale che pensa con la testa. Cosa ne sarà della mia carriera politica? Io non devo fare nessuna carriera politica, non me ne frega niente. Tra sei mesi vado in pensione e mi godo la vita, che è già breve e io ho tante cose da fare. Vi dirò di più: sono dell’idea che, quando una persona fa politica, deve esercitare quel ruolo al massimo per due mandati e poi andare a casa. Però sicuramente la battaglia contro il congresso la farò fino in fondo. La cosa che più mi fa male è che questa amministrazione aveva dichiarato Verona ‘città della vita’”.

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