La Chiesa “sorpresa in flagrante adulterio”. È stato lo stesso Papa Francesco, parlando ai preti della sua diocesi di Roma, a usare un’immagine così forte. Dopo il summit sulla pedofilia è incominciato un triste calvario per la Chiesa cattolica. Appena prima che si aprisse il vertice voluto a Roma da Bergoglio, era stato lo stesso Pontefice a ridurre allo stato laicale l’ex cardinale di Washington, Theodore Edgar McCarrick, condannato dalla Congregazione per la dottrina della fede per “sollecitazione in confessione e violazioni del sesto comandamento del decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere”.

Ma era solo l’inizio. In queste ultime settimane la magistratura civile non ha risparmiato la Chiesa cattolica travolta dallo scandalo della pedofilia ai suoi massimi vertici. Prima è toccato al cardinale australiano George Pell, al momento della condanna prefetto in congedo della Segreteria per l’economia. La giuria della County Court dello stato di Victoria, all’unanimità, lo ha ritenuto colpevole di abusi sessuali su due ragazzi, all’epoca di 12 e 13 anni, del coro della cattedrale di Saint Patrick a Melbourne commessi nel 1996, quando era vescovo ausiliare dell’arcidiocesi. Motivo per cui è stato immediatamente arrestato.

Poi è toccato al cardinale Philippe Barbarin condannato dal tribunale di Lione a sei mesi con la condizionale per mancata denuncia di abusi sessuali su minori perpetrati, negli anni 70 e 80 durante i campi scout, da padre Bernard Preynat. Barbarin ha annunciato che presenterà al Papa le sue dimissioni da arcivescovo di Lione. Scenario simile a quello che sta avvenendo in Cile dove il cardinale di Santiago, Ricardo Ezzati Andrello, è stato citato in giudizio per 530mila dollari. Il porporato è accusato di aver coperto le violenze sessuali di un prete, padre Tito Rivera, ai danni di un 40enne. Senza dimenticare che proprio in Cile il Papa ha dovuto azzerare l’episcopato a causa degli scandali della pedofilia, rimuovendo diversi vescovi.

“Sento di condividere con voi – ha confidato Francesco ai preti di Roma – il dolore e la pena insopportabili che causano in noi e in tutto il corpo ecclesiale l’onda degli scandali di cui i giornali del mondo intero sono ormai pieni. È evidente che il vero significato di ciò che sta accadendo è da cercare nello spirito del male, nel nemico, che agisce con la pretesa di essere il padrone del mondo”. Parole che rivelano una profonda amarezza per ciò che sta avvenendo nella Chiesa cattolica a livelli apicali. McCarrick e Pell condannati per pedofilia. Barbarin per aver coperto gli abusi. Ezzati Andrello processato con la stessa accusa. Quattro cardinali ai quali se ne potrebbero aggiungere presto altri. A McCarrick prima è stata tolta la porpora e poi è stato ridotto allo stato laicale. Stessa sorte potrebbe toccare a Pell che è ancora elettore in un eventuale conclave. Così come hanno diritto di eleggere il Papa anche Barbarin ed Ezzati Andrello.

Per comprendere meglio gli errori commessi nel passato, è utile leggere ciò che scrive Gian Franco Svidercoschi, ex vicedirettore de L’Osservatore Romano, nel volume Chiesa, liberati dal male! Lo scandalo di un credente di fronte alla pedofilia (Rubbettino). “Gli ultimi Papi – sottolinea il vaticanista – hanno mostrato coraggio, hanno preso decisioni, a cominciare dalla ‘tolleranza zero’ e dalla Commissione vaticana per i minori. E tuttavia, va detto molto onestamente, ci sono state finora troppe parole, e invece pochi fatti. E adesso, dunque, ci vogliono i fatti. Riformando l’intera struttura dei seminari, la preparazione dei candidati al sacerdozio, a tutti i livelli, in tutti i campi, compreso quello della sessualità”. 

Svidercoschi non nasconde che “i preti pedofili hanno potuto contare sul silenzio, sulla complicità solidale, e omertosa, di molti confratelli; o, peggio, di vescovi che si sono limitati a soluzioni di comodo. Ma quando è arrivata alla superficie, tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, la tragica vicenda è esplosa come una polveriera. E da allora le esplosioni continuano, sempre più forti, di pari passo alla pubblicazione di nuove inchieste, di nuove denunce. Adesso, però, basta!”. Speriamo sia davvero finita.

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