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Etiopia. L’archeologo, il medico, il contabile, l’infermiera: ecco chi sono le vittime italiane dell’incidente aereo - 3/5

A bordo del volo l'assessore siciliano Sebastiano Tusa; tre volontari della ong di Bergamo Africa Tremila: Matteo Ravasio, Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani; Paolo Dieci, presidente di Cisp; Maria Pilar Buzzetti, che lavora per l’Onu, Virginia Chimenti e Rosemary Mumbi
Etiopia. L’archeologo, il medico, il contabile, l’infermiera: ecco chi sono le vittime italiane dell’incidente aereo - 3/5
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Paolo Dieci – Cinquantotto anni, tre figli, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane, in particolare 14 ong: Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Icu, Intersos, Lvia, Medici con l’Africa Cuamm, Ccm, Elis, World Friendss, Ciai e Amref. Lo si apprende da fonti del Terzo settore.

“Sono in partenza per la Somalia per far sentire ai miei cooperanti che non sono soli in questa situazione difficile. Ci sono anch’io”, aveva detto Dieci sabato sera mentre era a Fiumicino al suo amico Nino Sergi, presidente emerito di Intersos e con il quale, insieme ad altre sette persone, aveva fondato la “Link 2007 cooperazione in rete”, che raggruppa 14 ong italiane, e di cui era presidente.

Il suo programma prevedeva di raggiungere via Nairobi, la Somalia, una paese che amava molto, dove sarebbe rimasto almeno per 15 giorni. Del resto per almeno quattro mesi l’anno era in giro per il mondo, gli altri viveva a Roma con la sua famiglia. Quell’aereo “lo aveva preso decine e decine di volte“, come ha spiegato Giangi Milesi, per 13 anni presidente del Cesvi, ong bergamasca.

Paolo Dieci era anche presidente del Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp) una delle ong “storiche” nata nel 1983. “Paolo era un uomo di grande affidabilità e di grandi capacità e aveva il dono – racconta Sergi – di trovare le soluzioni che potessero mettere insieme i vari punti di vista, era l’uomo del dialogo, non dello scontro”.

Nei confronti di Paolo Dieci attestati di cordoglio sono arrivati dall’Unicef, dal Forum del Terzo Settore, la cui portavoce Claudia Fiaschi lo ha definito “una tra le figure più autorevoli nel mondo delle ong”, ma soprattutto dai suoi colleghi del Cisp per i quali il mondo della cooperazione internazionale non può più contare su “uno dei suoi più brillanti esponenti: la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento“.

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