Il 9 e 10 marzo, questo weekend, a Parigi si disputeranno gli European Championship 2018-2019 di Splatoon 2, uno dei principali titoli esport in casa Nintendo. Pubblicato nel 2017, ha rapidamente scalato le classifiche dei videogiochi più apprezzati per Nintendo Switch e, visto il successo, la casa giapponese ha deciso di lanciarlo anche come titolo esport, sfruttando la sua modalità multigiocatore, realizzando dunque un circuito competitivo che parte dalle leghe nazionali fino ad arrivare a quelle continentali e mondiali.

Il gioco ha preso piede anche in Italia, nonostante il termine di paragone con altri titoli esport più conosciuti sia ancora molto lontano. Tra i team migliori si segnalano i Ninplayers, due volte campioni italiani nel 2017 e nel 2018 e rappresentanti dell’Italia agli European Championship sopra citati. Quattro ragazzi, guidati dal capitano Andrea “Lion” Leonardi, chiamati a gettare il cuore oltre l’ostacolo e tentare di conquistare il trofeo continentale. Federico “Hero” CrociAndrea “END” Martelli e Dario “BennyGT” Starnone completano la formazione: li abbiamo intervistati per comprendere meglio, attraverso la “voce” del capitano Lion, cosa significano per loro l’esport e Splatoon, e come vivono l’attesa di un evento di questo livello.

Campioni italiani, ancora una volta: è stato più difficile vincere la prima volta o riconfermarsi sul trono?
È stato più difficile la prima volta sinceramente. Era infatti la prima volta che giocavamo dal vivo e, nonostante la vittoria ci abbia dato un sapore entusiasmante, ricordo che fu un’esperienza decisamente ansiosa.

Si avvicinano gli europei di Splatoon 2 e rappresenterete l’Italia nell’olimpo del continente: quali sono le vostre aspettative sul torneo?
Difficile fare previsioni. Il livello generale è sicuramente alto ma possiamo affermare di avere una formazione decisamente competitiva e solida, pronta a dare filo da torcere qualiasi avversario.

Splatoon 2 non è certo uno dei titoli più seguiti nel panorama esport italiano: che idea vi siete fatti del perché?
Secondo il nostro parere siamo giunti alla conclusione che uno spettatore, osservando il gioco dall’esterno, ha difficoltà a comprendere la profondità e la competitività di questo titolo. Chi guarda da fuori, e magari non ha un’elevata esperienza di gioco, incontro una barrirera all’ingresso sulla fruibilità per chi segue. Spesso viene erroneamente identificato come un gioco in cui “chi colora di più vince” e la percezione finale è che sembra troppo semplice.

E in Europa e nel resto del mondo invece? Che livello di popolarità e attenzione mediatica ha raggiunto?
Splatoon 2 mostra indubbiamente il suo picco in Giappone. Nel paese del sol levante i giocatori più forti arrivano anche ad organizzare raduni durante i quali giocano con i fan e hanno anche più di 40.000 followers sui social. Decisamente un altro livello rispetto alla nostra regione.

Per voi allo stato attuale l’esport rappresenta un hobby o una professione?
Per il momento essere competitivi su Splatoon 2 per noi è solo un hobby. Purtroppo non è ancora possibile arrivare a guadagnarci tanto da chiamarlo lavoro, né è sufficientemente seguito da giustificare determinati numeri. Nonostante tutto, però, per essere un hobby ci permette di ottenere grandi soddisfazioni.

A casa che ne pensano di questa vostra “trasferta” a Parigi? Hanno compreso che si tratta di un’occasione o la interpretano come una gita?
Non possiamo lamentarci dei nostri genitori, affatto. Sono stati disponibili e recettivi nel sentirsi spiegati cosa fossero gli esports e come funzionano i circuiti competitivi. In particolare hanno compreso che si tratta di un’occasione che non è possibile sprecare e che contribuirà in ogni caso a formare la nostra esperienza di vita.

Giocate ad altri giochi, competitivi o meno che siano?
Beh, Fortnite non manca mai oggigiorno. Giochiamo molto spesso insieme al titolo targato Epic Games oppure, ancora, a Smash bros. La verità è che siamo tipi da Super Mario e Zelda, per intenderci: due grandi classici.

Progetti per il 2019? Dove volete arrivare?
Il nostro 2019 è già mirato a riconfermarci ancora campioni italiani: vogliamo continuare a conquistare il titolo nazionale per avere l’opportunità di continuare a competere in Europa. E magari, migliorando anno dopo anno, vincere il trofeo europeo. Magari anche quest’anno? Chissà!

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