Eppure c’è qualcosa che devo fare oggi… mentre mi sveglio piuttosto stanco dopo una serata conclusa abbondantemente oltre la soglia della noia, provo a fare mente locale. Un evento, un concerto o forse… Nel frattempo il gorgogliare della moka mi dà il buongiorno. Buongiorno a te.

Sicuramente devo andare a vedere Green Bookme lo sono ripromesso – anche solo per capire come ha fatto a scippare l’Oscar a Roma (che capolavoro!), ma non è quello e poi perché proprio oggi? Dalla finestra si intravede una giornata di sole, mi sarò forse detto di fare un salto al mare? Una passeggiata o forse un giro a Firenze, di sicuro ci sarà una mostra e poco traffico, la Fiorentina gioca a Bergamo. Il “tin” del tostapane completa il mio risveglio e le fettine di pane tostato saltano fuori e si uniscono al saluto. Buongiorno anche a voi.

Mentre, spalmando il burro sul pane croccante, la fetta immancabilmente si spezza, l’illuminazione. Ci sono: le primarie del Pd!

In effetti se n’è parlato talmente poco che risulta difficile pensare che qualcuno, che non sia addetto ai lavori, o che non sia caduto nella trappola delle mailing list o dell’accerchiamento social della comunicazione politica, possa ricordarsi che oggi ci sono le primarie del principale partito di opposizione. Anche il confronto tra i candidati di giovedì scorso, andato in onda all’ora di pranzo, non sembra aver alzato la tensione.

I fatti sono due. Il primo è che la campagna delle primarie si è svolta in mezzo ad altri importantissimi appuntamenti elettorali. Le regionali in Abruzzo, in Sardegna, in Piemonte, le Europee e le amministrative. Due campagne parallele, che si sono ostacolate e si stanno ostacolando a vicenda. In molti sostenevamo come il congresso andasse fatto subito dopo la sconfitta alle politiche. Un partito riorganizzato e un segretario pienamente legittimato già a fine dell’anno passato, avrebbe probabilmente consentito di trasformare quei timidi segnali di ripresa che si sono visti con Legnini e Zedda in battaglie elettorali realmente combattute. Avrebbe oggi consentito al Partito democratico di essere competitivo alle Europee, e magari di superare il Movimento 5 Stelle, ormai in profonda crisi di identità, in voti assoluti, seggi e comuni conquistati.

Il secondo fatto è che il Partito democratico, per far sapere che intanto queste primarie esistono, ha investito pochissimo in comunicazione. Siamo ben lontani dai fasti delle primarie Renzi- Bersani, per non parlare della stagione in cui potevi trovare il faccione di Veltroni a qualsiasi angolo di strada. E non credo sia questione solo di depressione. La ferita della sconfitta alla politiche è ancora sanguinante e i partiti ormai non fanno che da sparring partner alla Lega di Salvini, ma tutto questo dovrebbe essere un motivo per investire di più in comunicazione, non certo di meno. I maligni dicono che, sondaggi alla mano, una bassa affluenza avrebbe l’effetto di ridurre il distacco tra l’attuale gruppo dirigente, che si è un po’ diviso tra Martina e Giachetti, e il favorito Zingaretti. Io che maligno non sono, penso che si sia persa, per inadeguatezza, l’occasione per fare delle primarie davvero un’occasione di apertura e ricostruzione.

In fondo però qualcosa ancora si può fare, al di là della fiducia o meno nel Pd degli ultimi anni, credo che al Paese intero serva un’opposizione in salute. Serve alla democrazia, serve per provare a uscire dall’appiattimento (anti)culturale dell’ultimo anno. Va da sé che la strada, non certo semplice, perché il più importante partito di opposizione ritrovi la sua anima, passa per la partecipazione a queste primarie e per la gestione che il segretario eletto avrà delle settimane che ci separano dalle europee. L’idea che queste primarie siano un flop, che Nicola Zingaretti non superi il 50%, che la scelta si impantani nella conta in assemblea nazionale, che tutto in sostanza rimanga come prima, fa correre sulla mia schiena un freddo brivido di terrore.

Quasi quasi sapete cosa faccio? Credo di avere da qualche parte un piccolo megafono, reperto archeologico di qualche manifestazione studentesca, adesso vado fuori e la campagna comunicativa me la faccio da solo! Forse non lo sapete, ma oggi ci sono le primarie del Pd!

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