Una vendetta per punire un uomo accusato di pedofilia. A meno di 24 ore dall’omicidio avvenuto poco prima delle 18 nel parchetto accanto al supermercato “Il Gigante” di Rozzano, a sud di Milano, due uomini si sono costituiti ai carabinieri. Il primo, 35 anni, ha dichiarato di essere colui che ha sparato i cinque colpi di una calibro 9×21 contro Antonio C., 63 anni, ex suocero. Quattro colpi sono arrivati a segno. Il secondo, 27 anni, era alla guida dello scooter in sella al quale i due sono fuggiti dopo l’omicidio.
Sul posto era arrivato il personale del 118, ma per la vittima non c’è nulla da fare. Questo pomeriggio, accompagnati dall’avvocato, si sono presentati alla tenenza dell’Arma di Rozzano. Gli investigatori erano però con ogni probabilità già sulle loro tracce: la pista del movente familiare era quella più accredita già nella serata di ieri. Gli investigatori hanno interrogato fino a tarda notte i parenti della vittima e hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.
I due uomini, i cui nomi non sono riportati a tutela della minore, nelle prime dichiarazioni hanno sostenuto che la vittima sarebbe stata ammazzata perché accusato di aver abusato di una bambina. Le loro dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti. Certo è che il 63enne era indagato dalla Procura di Milano ed era il nonno della piccola, mentre l’uomo che ha confessato l’omicidio è il padre ed ex marito della figlia della vittima. Gli inquirenti di recente avevano sentito la bambina sui presunti abusi. Sul caso indagano il pm Monia Di Marco e l’aggiunto Letizia Mannella.
Ieri la cronaca ha registrato due omicidi nel giro in una decina di ore, a colpi di arma da fuoco. Il primo omicidio è avvenuto verso le 7.30, all’interno di un’area cantiere in Cascina Vione, a Basiglio. La vittima, Giuseppe Giuliano, di 64 anni, è stato raggiunto da diversi colpi di una pistola di piccolo calibro alla testa. Trasportato all’ospedale Humanitas di Rozzano è deceduto dopo poche ore. Alle 18 poi l’omicidio del 63enne.